I tanti martiri del popolo armeno, ha detto Papa Francesco nel corso dell’, nella Piazza della Repubblica di Yerevan, “hanno sigillato col sangue la comune fede in Cristo“: essi “sono le nostre stelle in cielo, che risplendono su di noi e indicano il cammino che ci resta da percorrere in terra, verso la comunione piena“.
La piena comunione con la Chiesa Apostolica Armena è il tema ricorrente del Santo Padre durante questo Viaggio Apostolico in Armenia, tanto da spungersi a dire che la Chiesa Cattolica vuole non solo camminare verso la unità, ma vuole addirittura “correre verso la piena comunione”
I tanti martiri nati dal “‘Grande Male’ che si è abbattuto sopra di voi. Questo ‘immane e folle sterminio’, questo tragico mistero di iniquità che il vostro popolo ha provato nella sua carne, rimane impresso nella memoria e brucia nel cuore” non solo sono “un monito in ogni tempo, perché il mondo non ricada mai più nella spirale di simili orrori“, ma realmente sono un “seme di pace per il futuro”.
Pace non solo tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Apostolica Armena ma anche, e soprattutto, tra il popolo armeno e quello turco, per il quale il Papa ha pregato, auspicando “si riprenda il cammino di riconciliazione“. E dallo sguardo sul passato, presente e futuro dell’Armenia, il Santo Padre non poteva non pensare “alle popolazioni costrette ad abbandonare tutto, in particolare in Medio Oriente, dove tanti nostri fratelli e sorelle soffrono violenza e persecuzione, a causa dell’odio e di conflitti sempre fomentati dalla piaga della proliferazione e del commercio di armi, dalla tentazione di ricorrere alla forza e dalla mancanza di rispetto per la persona umana, specialmente per i deboli, per i poveri e per coloro che chiedono solo una vita dignitosa“.
È in tale ottica, e illuminati dalla guida dei tanti martiri armeni, che Francesco ha rinnovato l’invito all’Armenia a essere protagonista in ambito internazionale, facendosi messaggera di pace, così come tutti “gli Armeni, presenti in tanti Paesi e che desidero da qui abbracciare fraternamente, siano messaggeri di questo anelito di comunione. Il mondo intero ha bisogno di questo vostro annuncio, ha bisogno della vostra presenza, ha bisogno della vostra testimonianza più pura. Pace a voi!“