“Non affronto il rapporto con un ateo per fare proselitismo, lo rispetto e mi mostro per quello che sono” espressa Papa Francesco, all’epoca arcivescovo di Buenos Aires ad Abraham Skorka, rettore del Seminario rabbinico di Buenos Aires “Non ho alcun tipo di reticenza, non gli direi mai che la sua vita è condannata, perché sono convinto di non avere il diritto di giudicare l’onestà di quella persona”.
Questo pensiero, che scopriamo leggendo il libro “” edito da Mondadori dimostra come l’attuale magistero di Papa Francesco sia espressione di una fede che si é formata nell’arco di tutta una vita e volta a creare quella cultura del dialogo di cui tanto ha parlato negli ultimi interventi.
Del resto ci ha ricordato il Pontefice, non siamo noi a convertire i cuori, ma lo Spirito Santo: non siamo dunque noi che dobbiamo fare violenza sull’altro per convincerlo della bontà della nostra fede. Noi dobbiamo vivere appieno quanto la nostra fede ci indica, sarà questa la migliore testimonianza che potremo dare e al contempo la migliore opera di evangelizzazione.
Tuttavia nel libro , che come abbiamo detto venne realizzato quale risultato di un dialogo interreligioso con il fratello ebreo, vediamo trattati anche altri temi delicati, oltre quello del rapporto con gli atei. Tra questi la posizione di Papa Francesco riguardo l’eutanasia, la dignità della donna e le unioni gay.
Questo libro, con la semplicità di una chiacchierata, é di aiuto per coloro che vogliono davvero conoscere come rapportarsi con le tante questioni che ogni giorno il cristiano deve affrontare nonché esplica il pensiero politico economico di Papa Francesco
Ci permettiamo dunque, per chi volesse, di consigliare la lettura di questo libro dal prezzo tutto sommato modico.