La Parola di Dio ci fa rialzare tutte le volte in cui cadiamo nella vita: è proprio questo il messaggio contenuto nel brano evangelico della resurrezione di figlio della vedova di Naim, un ritorno alla vita che non si ferma nel tempo alla vicenda biblica ma che si ripete anche oggi, ogni giorno, ogni qualvolta noi cadiamo nel peccato e Gesù ci dice “Alzati! Mettiti in piedi, come ti ha creato Dio!”.
Sono parole e immagini molto potenti quelle utilizzate da Papa Francesco per descrivere la forza consolatrice di questa grande verità. Gesù stesso, di fronte ai fallimenti della nostra vita, di fronte alle nostre sofferenze, così come fece con la vedova di Naim ci dice «Non piangere!».
Quando noi troviamo la forza e il coraggio di portare a Lui il nostro dolore, è lì che scopriamo la potenza della “compassione di Dio“, la stessa compassione che ha reso possibile il ritorno alla vita del figlio della vedova: la “compassione di Gesù“, infatti, ha sottolinato Bergoglio “porta a quel gesto della guarigione, a guarirci“. E nel momento in cui Gesù ci guarisce, Egli ci rimette in piedi, in cammino: “Alzati! Mettiti in piedi, come ti ha creato Dio!”. In piedi. “Ma, Padre, noi cadiamo tante volte” – “Avanti, alzati!”. Questa è la parola di Gesù, sempre.“
La resurrezione del figlio della vedova di Naim, dunque, ci insegna come “la parola potente di Gesù può farci rialzare e operare anche in noi il passaggio dalla morte alla vita. La sua parola ci fa rivivere, dona speranza, rinfranca i cuori stanchi, apre a una visione del mondo e della vita che va oltre la sofferenza e la morte“.
Tuttavia, ha ulteriormente aggiunto il Papa, questa guarigione che riceviamo da Gesù non è un qualcosa da tenere nascosto, da tenere gelosamente per noi, ma va condivisa con tutte le persone che ci sono attorno: “Gesù ti guarda, ti guarisce con la sua misericordia, ti dice: “Alzati!”, e il tuo cuore è nuovo […] e con il cuore nuovo, con il cuore guarito da Gesù posso compiere le opere di misericordia mediante le mani, cercando di aiutare, di curare tanti che hanno bisogno“.