“Il Rosario è la preghiera del mio cuore“, con queste parole su Twitter Papa Francesco inaugura il Giubileo Mariano, nel giorno in cui la chiesa Celebra la Beata Vergine del Rosario. Anche se la inuagurazione ufficiale avverrà domani, con la veglia di preghiera che si terrà nel pomeriggio, il Santo Padre ha già voluto introdurre fin da oggi i fedeli nella spiritualità mariana.
Bergoglio, infatti, scrive nel proprio account Twitter che il Rosario, che da molti viene visto come una forma di preghiera sorpassata, “è la preghiera che accompagna sempre la mia vita“. Un messaggio importante questo del Santo Padre, che sappiamo avere una devozione mariana molto forte.
Maria, del resto, ci ricorda costantemente che tutto il progetto di Amore di Dio per l’uomo nasce da un incontro, quello di Maria stessa con l’Angelo. Ella è la Madre della Misericordia, non solo, in senso figurato ma anche in senso fisico: è in lei, infatti, che la Misericordia di Dio si è incarnata, dando alla luce Gesù.
Il Rosario, tra tutte le preghiere della Chiesa, è probabilmente la più familiare e cara a tutti, nonché “la preghiera dei semplici e dei santi“, come ha ricordato ulteriormente il Papa su Twitter. Il Rosario è una preghiera che ci permette di riflettere, di ripassare un po’ la vita del Signore e la presenza di Maria nei vari misteri.
È al contempo una preghiera che possiamo anche fare quando siamo stanchi ed è anche una preghiera che possiamo sempre regalare, offrendo al Signore le nostre invocazioni per delle intenzioni particolari.
È per questo, conclude Papa Francesco, che il Rosario “è la preghiera del mio cuore“: che il Giubileo Mariano, che si celebrerà proprio in questi giorni, possa aiutarci a riscoprire questa preghiera, semplice e profonda, che da sempre accompagna le famiglie cristiane.
Del resto “la presenza di Maria nella Chiesa, in tutti i cristiani, è qualcosa di fondamentale per cui anche chi è più tiepido nella sua fede, anche chi trova difficoltà a seguire il messaggio evangelico, di fronte alla figura di Maria si commuove ed è sempre capace di sentire quella chiamata, quella vocazione forte che tanto spesso poi chiama la conversione e ottiene la conversione“.