Nel giorno in cui la Chiesa commemora tutti i defunti, Papa Francesco si è recato nel cimitero romano di Prima Porta per celebrare la Santa Messa. Durante la propria omelia, il Santo Padre, ha ricordato come la ricorrenza odierna, pur lasciandoci un velo di tristezza, ci infonde speranza.
Infatti, il cristiano guarda alla morte con gli occhi della fede e vede in essa un significato differente: anziché essere solo un “momento di angoscia, di dolore e di sofferenza”, per il cristiano è un momento carico di speranza.
“La Commemorazione dei defunti ha questo duplice senso“, ha commentato Bergoglio, “Un senso di tristezza: un cimitero è triste, ci ricorda i nostri cari che se ne sono andati, ci ricorda anche il futuro, la morte; ma in questa tristezza, noi portiamo dei fiori, come un segno di speranza … E la tristezza si mischia con la speranza. E questo è ciò che tutti noi sentiamo oggi, in questa celebrazione: la memoria dei nostri cari, davanti alle loro spoglie, e la speranza“.
È proprio questa speranza la nostra ancora che ci permette di pensare al nostro futuro, la morte, senza averne paura. Del resto, “tutti noi faremo questo cammino. Prima o dopo, ma tutti. – ha proseguito il Pontefice – Col dolore, più o meno dolore, ma tutti. Però con il fiore della speranza, con quel filo forte che è ancorato aldilà. Ecco, quest’ancora non delude: la speranza della risurrezione“.
In quanto discepoli di Gesù, dunque, seguiamo le sue orme, ricordando che Egli “ha fatto per primo questo cammino“, ha concluso Papa Francesco, “Noi percorriamo il cammino che Lui ha fatto. E chi ci ha aperto la porta è Lui stesso, è Gesù: con la sua Croce ci ha aperto la porta della speranza, ci ha aperto la porta per entrare dove contempleremo Dio“.
“Torniamo a casa oggi con questa duplice memoria: la memoria del passato, dei nostri cari che se ne sono andati; e la memoria del futuro, del cammino che noi faremo. Con la certezza, la sicurezza; quella certezza uscita dalle labbra di Gesù: «Io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6,40)“.
Con la speranza nella promessa di Gesu’ che tornando in cielo, dopo la resurrezione, vado al Padre mio per prepararvi un POSTO. L’anno che mio padre in terra era in un semi coma premorte, pregai che il Signore gli donasse una buona morte, aveva avuto una durissima vita, lui “paralitico”, classe 1919, marito e padre di 4 figlie, provvedette che la famiglia vivesse nella dignita’. Papa’ mori il 02/2013, 1 sabato del mese, dedicato a Maria, Candelora, luce di Dio, presentazione di Gesu’ al tempio.—-Per la prima volta vidi mio padre con il volto sereno, rilassato dentro la bara, sembrava piu’ “alto”.—-Da allora prego che Dio conceda anche a me una buona morte, questo allenamento ci prepara a quell’incontro inevitabile per ognuno di noi, non parlarne e’ una superstizione inutile, averne paura e’ incoerenza, tutto nasce e muore, credo che l’importante sia prepararsi con la fiducia che Dio non ci lascera’ nelle mani del nemico dell’umanita’,—-satana—che vuole farci credere che dopo non c’e’ nulla, non e’ cosi, tutti i Santi ce lo confermano.