Durante l’omelia di oggi, in Casa Santa Marta, Papa Francesco è tornato a mettere in guardia i fedeli presenti dal diventare cristiani tiepidi, ovvero dal adagiarsi sulle proprie sicurezze e tranquillà: quando in una casa, in una famiglia, in una comunità tutto è tranquillo, ha detto il Papa, è segno che qualcosa non va poiché il Signore viene continuamente a svegliare le nostre coscienze e a ricordarci che la croce è parte della vita stessa.
Queste parole di Papa Francesco mettono in difficoltà perché, in effetti, secondo la logica mondana la tranquillà è la meta da raggiungere. Il Vescovo di Roma, invece, ci mette in guardia da questo invitandoci a riflettere sui cristiani freddi, ovvero quei cristiani che si dicono seguaci di Gesù, ma solo a parole e non nei fatti.
“Cosa pensa un tiepido?“, ha chiesto Bergoglio ai fedeli presenti: “Lo dice qui il Signore: pensa di essere ricco. ‘Mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla. Sono tranquillo’. – ha spiegato il Papa – Quella tranquillità che inganna. Quando nell’anima di una Chiesa, di una famiglia, di una comunità, di una persona sempre tutto è tranquillo, lì non c’è Dio“. La ricchezza vera, quella “che viene da Dio“, ha proseguito Bergoglio, “sempre porta una croce, sempre porta tempesta, sempre porta qualche inquietudine nell’anima“.
Ci farà bene, oggi, meditare su questo: “Il Signore sta … sempre sta con amore: o per correggerci o per invitarci a cena o per farsi invitare. Sta per dirci: ‘Svegliati’. Sta per dirci: ‘Apri’. Sta per dirci: ‘Scendi’. Ma sempre è Lui“.
Facendo un esame di coscienza su questo, Papa Francesco ha concluso domandando: “Io so distinguere nel mio cuore quando il Signore mi dice ‘svegliati’? Quando mi dice ‘apri’? E quando mi dice ‘scendi’? Lo Spirito Santo ci dia la grazia di saper discernere queste chiamate“.
Sono d’accordo!!!
Con Gesu’ nel cuore ogni “battaglia” per affrontare i problemi che fanno parte della vita in terra, e’ veramente “abbordabile”.—Il Santo Padre ci spiega chiaramente quello che Gesu’ disse 2000 anni fa’, dobbiamo preoccuparci se tutto e’ “liscio”.—Chiediamo anche la grazia della capacita’ del confronto, di non giudicare, perché il giudicare chiude la mente e il cuore.