“La pace incomincia nel cuore” dice Papa Francesco alle molte persone, tra i quali tantissimi giovani, riunite in Piazza San Pietro per l’, tornando nuovamente a rilanciare l’appello per una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Siria.
Finora sono molte le conferme che il Pontefice ha ricevuto dal mondo cattolico, da quello cristiano in genere ma anche da quello mussulmano e da altre confessioni. “Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!” dice lanciando al contempo un chiaro da parte di tutti in un futuro differente.
E quando si parla di speranza e di futuro non si può non guardare verso i giovani, che Papa Francesco invita a “trasformarsi in speranza e aprire le porte verso un mondo nuovo“.
Un mondo che non é fatto di protagonismo e di individualismo ma é un mondo di fratellanza. Il mondo del futuro non é solo questo, esso é basato sulla condivisione e sulle opere di misericordia, le quali inevitabilmente sono una forza potente in grado di rendere il mondo più giusto e più bello. In una parola queste sono il motore in grado di trasformarlo!
Ai giovani dunque spetta un compito ben preciso: quello di saper accogliere l’amore di Dio e di saper trasformarlo in speranza per il mondo, per gli altri. Esattamente come i molti giovani che hanno incontrato il Cristo risorto a Rio, i quali hanno ora, dice il Papa “portano il Suo amore nella vita di tutti i giorni, lo vivono, lo comunicano“.
Questa é la missione cui Gesù ci chiama: andare e comunicare a tutti i popoli la sua Parola, “uscite da voi stessi, da ogni chiusura per portare la luce” dice Papa Francesco ricordando l’ “e l’amore del Vangelo a tutti, fino alle estreme periferie dell’esistenza“.
Caro Papa Francesco, è vero, oggi sembra che i cuori della gente si siano addormentati per lasciare spazio a cose più superficiali, ma che sembrano accattivanti come la bellezza, il denaro, il lusso, l’avidità del comando sugli altri e tanto altro ancora. perché non tornare ad amare le cose belle della natura che Dio ci ha donato, soprattutto vedere crescere gioiosi dei bambini, le loro mamme, anche se povere serene ugualmente nel vederli giocare e divertirsi. Guardare la luce del sole quando sorge al mattino, ascoltare il rumore dell’acqua di un ruscello che ti lascia riempire il secchio per bagnare il tuo piccolo orto, il quale , a sua volta, ti dona i suoi frutti dei quali ti puoi nutrire! La terra è nostra madre per questo la dobbiamo amare, Dio ce l’ha donata per questo. PACE FRA TUTTI GLI UOMINI, NON SOLTANTO A QUELLLI DI BUONA VOLONTA’ MA ANCHE AGLI ALTRI PERCHE’ POSSANO UIN GIORNO GIOIRE DI TUTTE LE COSE BELLE CHE IL MONDO CHE DIO CI HA DATO DA A TUTTI NOI……che troppo spesso fingiamo di non vedere.
Caro Papa Francesco, nel 1944 a Ghiaie di Bonate la Madonna lasciò per il Papa un messaggio, auspicando la pace. Invitandolo anche a “fare presto”. Una apparizione messa a tacere da un “non consta” della Chiesa che è, secondo me e secondo tanti, da rivedere alla luce di fatti e testimonianze. Mio dovere parlartene, tuo dovere credo sia verificare. Resto a disposizione.
Caro Papa Francesco, nel 1944 a Ghiaie di Bonate la Madonna lasciò per il Papa un messaggio, auspicando la pace. Invitandolo anche a “fare presto”. Una apparizione messa a tacere da un “non consta” della Chiesa che è, secondo me e secondo tanti, da rivedere alla luce di fatti e testimonianze. Mio dovere parlartene, tuo dovere credo sia verificare. Resto a disposizione.
Ho aderito pubblicamente all’appello di Sua Santità sulla mia pagina FB e TW.
Oggi, il cuore dell’uomo è molto indurito a causa della cattiveria che serpeggia nelle nostre società ma maggiormente perchè la giustizia è morta.
Si vive senza nessuna certezza e senza alcuna prospettiva.
Serve solidarietà tra cristiani, almeno!
Quindi, accolgo con fede “Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!”
Caro Maiolo, quello che dici e vero, si vede ogni giorno, e il cuore me piange
L’esortazione di Papa Francesco m’incoraggia a riprendere un tema a me tanto caro: la pace. Ho sempre considerato che questo dono di Dio deve trovar posto nel nostro cuore. Ma non c’è pace senza giustizia!
Fin da giovane mi son proposto di gridare forte questa verità, ma la mia voce spesso si è persa nel deserto.
Dappertutto, si parla di pace senza aver chiaro il significato del termine.
Dal latino “pax”, a sua volta derivante dalla desinenza indoeuropea “pak” (pattuire, fissare), donde “pangere” (accordarsi), si perviene alla riduttiva definizione di “tranquillità di animo, assenza di guerra” e così via dei dizionari.
Gesù, nell’ultima cena, sentì la necessità di affermare ai suoi discepoli: «La pace vi lascio, la mia pace vi do. Non come la dà il mondo io ve la do». (Gv 14, 27)
Nella Bibbia la pace (“shalom”) comprende tutti i beni materiali e spirituali che una corretta vita cristiana richiede. La pace è gioia e impegno, come dimostra la liturgia eucaristica. Il sacerdote, dopo l’invocazione rivolta al Signore, invita i fedeli: «Datevi un segno di pace!». Il gesto simbolico della stretta di mano, se vera, è dettata dal sentimento che in Cristo non ci sono differenze di ceto o di razza.
Fu San Leone II (611-683), Papa calabrese, nato probabilmente nell’antica “Vallis Salinarum” (il luogo in cui vivo), ad introdurre nella Messa il bacio della pace.
Il primo saluto di Cristo Risorto ai suoi discepoli fu “Pax vobis” e quell’augurio indica il frutto principale della Messa: se così non fosse, tutto si risolverebbe in una semplice cerimonia o devozione. Il dono messianico della pace è reciproco, poiché obbliga un rapporto di comunione con il prossimo.
L’invito di Papa Francesco, rivolto ai giovani, di “trasformarsi in speranza e aprire le porte verso un mondo muovo” sono certo che, se ben accolto, muterà finalmente il corso della storia e porterà la pace.
Domenico Caruso – S. Martino di Taurianova (Reggio Cal.)