Nella giornata in cui la Chiesa ricorda l’uccione dei bambini per mano di Erode, Papa Francesco ha inviato una lettera a tutti i vescovi, nella quale rinnova il proprio invito a difendere i bambini dai nuovi Erode che fagocitano la loro innocenza, ponendo in primo piano il problema degli abusi sessuali operati da sacerdoti, che non devono mai più ripetersi.
Francesco ha ricordato come la gioia cristiana non si costruisce ignorando la realtà, essa “non è una gioia che si costruisce ai margini della realtà, ignorandola o facendo come se non esistesse“. Al contrario, come illustra la liturgia odierna, “la nascita del Figlio di Dio è avvolta in una tragedia di dolore“.
“Un gemito che anche oggi possiamo continuare ad ascoltare, che ci tocca l’anima e che non possiamo e non vogliamo ignorare né far tacere. – ha detto Papa Francesco – Oggi tra la nostra gente, purtroppo – e lo scrivo con profondo dolore –, si ascolta ancora il lamento e il pianto di tante madri, di tante famiglie, per la morte dei loro figli, dei loro figli innocenti“.
Pianto e lamento non che non solo nasce per le condizioni di vita di tanti bambini, ricordate da Francesco nella propria lettera, ma provengono anche da quei minori “che furono abusati sessualmente da sacerdoti. Peccato che ci fa vergognare. – ha detto il Papa – Persone che avevano la responsabilità della cura di questi bambini hanno distrutto la loro dignità. Deploriamo questo profondamente e chiediamo perdono“.
“Ci uniamo al dolore delle vittime e a nostra volta piangiamo il peccato. Il peccato per quanto è successo, il peccato di omissione di assistenza, il peccato di nascondere e negare, il peccato di abuso di potere. – ha aggiunto senza mezzi termini il Santo Padre – Anche la Chiesa piange con amarezza questo peccato dei suoi figli e chiede perdono”.
“Oggi, ricordando il giorno dei Santi Innocenti, voglio che rinnoviamo tutto il nostro impegno affinché queste atrocità non accadano più tra di noi. – ha dunque concluso Papa Francesco – Troviamo il coraggio necessario per promuovere tutti i mezzi necessari e proteggere in tutto la vita dei nostri bambini perché tali crimini non si ripetano più. Facciamo nostra chiaramente e lealmente la consegna “tolleranza zero” in questo ambito“.
Grazie Santo Padre per questo concreto atto di responsabilizzazione confessando verita’ dolorose. Credo che anche tutti quelli che “videro”, tacquero’ facendo finta di niente, sono colpevoli come chi ha compiuto l’atto. Anche noi tutti, laici, dobbiamo essere coraggiosi assumerci le responsabilita’ chiedere perdono come STAI facendo TU, Padre Francesco, viva misericordia di DIO per tutti noi.