Proseguendo il proprio ciclo di riflessioni basato sulla Genesi, la cui lettura è proposta dalla Liturgia di questi giorni, Papa Francesco, commentando sulla tentazione del maligno verso Adamo ed Eva, ha sottolineato come con Satana non sia possibile il dialogo e l’unica cosa da fare, quando siamo tentati, è rifugiarci nella preghiera, come fece Gesù.
Proprio nella tentazione di Eva vediamo il modo di comportarsi del diavolo, che è lo stesso modo di agire che questi ha anche con ognuno di noi. Egli è specialista nell’arte dell’inganno, come fece con Eva, ci fa sentire bene, ci fa mettere a nostro agio, conducendoci, passo dopo passo, dove vuole lui. L’errore di Eva quale è stato, dunque? Quello di iniziare il dialogo. Non è possibile dialogare con satana perché non siamo in grado di resistere alle sue lusinghe.
“Il diavolo è un mal pagatore, non paga bene! È un truffatore! Ti promette tutto e ti lascia nudo. – ha aggiunto Bergoglio – Tanti corrotti, tanti pesci grossi corrotti che ci sono nel mondo dei quali conosciamo la vita sui giornali: forse hanno cominciato con una piccola cosa, non so, per non aggiustare bene il bilancio e quello che era un chilo: no, facciamo 900 grammi ma che sembra un chilo. La corruzione incomincia da poco, come questo, col dialogo: ‘Ma no, non è vero che ti farà male questo frutto! Mangialo, è buono! È poca cosa, nessuno se ne accorge. Fai, fai!’. E poco a poco, poco a poco, si cade nel peccato, si cade nella corruzione”.
Gesù, dall’altro lato, ci mostra invece come dobbiamo fare quando siamo tentati dal diavolo: dobbiamo evitare ogni dialogo e cercare rifugio della preghiera, che è l’unica nostra salvezza.
“Nella tentazione non si dialoga, si prega: ‘Aiuto, Signore, sono debole. Non voglio nascondermi da te’. Questo è coraggio, questo è vincere. – ha concluso Papa Francesco – Quando tu incominci a dialogare finirai vinto, sconfitto. Che il Signore ci dia la grazia e ci accompagni in questo coraggio e se siamo ingannati per la nostra debolezza nella tentazione ci dia il coraggio di alzarci e di andare avanti. Per questo è venuto Gesù, per questo“.
Io credo che dobbiamo imparare a conoscere per capire quando e con chi non dialogare per non cadere nelle trappole. – Chi non ascolta , chi accusa sempre gli altri, deresponsabilizza se stesso e amici, non lo fa’ urlando, ma con voce suadente, ti “accarezza”, vuole convincerti senza darti mezzi valutativi, di confronto , ha sempre ragione, vede bene e e’ infallibile solo lei o lui. In tempi passati essendo io prevalentemente persona ragionativa, cadevo nella trappola trovandomi immancabilmente in guai, ora prego, in taluni casi molto difficoltosi dedico andare a una messa appositamente per questo, chiedendo al Signore di intervenire , con costanza piu’ volte, funziona, funziona, la Sua Misericordia e’ Grande.