“I conventi vuoti” ha detto Papa Francesco visitando il Centro Astalli dove vengono accolti i rifugiati “non servono alla Chiesa per trasformarli in alberghi e guadagnare soldi” Infatti ha poi spiegato il Vescovo di Roma “I conventi vuoti non sono nostri, sono per la carne di Cristo che sono i rifugiati“. E’ questa una apertura del Pontefice che ha lascia senza parole i molti che criticano la Chiesa di essere a favore dei poveri, ma solo a parole.
L’aria di cambiamento giunta dalle periferie con l’elezione di Papa Francesco sta a poco a poco facendo i suoi effetti. Papa Francesco, ascoltando i racconti dei molti rifugiati ha parlato del problema dell’integrazione che “é un diritto” di ogni persona umana, ma soprattutto ha focalizzato le sue riflessioni sulla missione della Chiesa: il servizio.
“Servire, che cosa significa?” ha chiesto il Papa “Servire significa accogliere la persona che arriva, con attenzione” – ha detto Francesco – “significa chinarsi su chi ha bisogno e tendergli la mano, senza calcoli, senza timore, con tenerezza e con comprensione, come Gesù si è chinato a lavare i piedi agli apostoli”.
Il servizio ai fratelli unito con l’apostolato, senza voler convincere l’altro, ma solamente mostrando nella vita di tutti i giorni la strada che il Vangelo traccia per noi.
“Servire significa lavorare a fianco dei più bisognosi” continua il Vescovo di Roma “stabilire con loro innanzitutto relazioni umane, di vicinanza, legami di solidarietà“.
Una parola, la solidarietà, che ci spiega Papa Francesco essere particolarmente temuta nel mondo sviluppato. Quasi fosse una brutta parola, una parolaccia che però diventa parola d’ordine per i cattolici. Solidarietà, accoglienza del povero e promozione della giustizia sono tre missioni che Papa Francesco delinea per la Chiesa del futuro, da compiersi nella quotidianità come parte dell”impegno normale di tutte le parrocchie, i movimenti e le aggregazioni ecclesiali“.
Infatti Papa Francesco non smette di ripetere che “Abbiamo bisogno di comunità solidali che vivano l’amore in modo concreto!“
Non e’facile commentare quando occorre prima pensare ai tanti nostri italiani che vivono ancora nelle casette di comodo,nelle roulottes etc..dopo i vari terremoti e calamita’che purtroppo hanno messo in difficolta’ il paese.Ci sono molte caserme vuote che se vanno avanti cosi’saranno prima o poi da demolire e gia’ queste potrebbero essere date alla gente a prezzi modici perche’ e’ ovvio che ci sono spese da sostenere ma almeno si recupererebbero degli stabili decenti poi ci sono le vecchie prigioni nelle isole che con debita sorveglianza potrebbero essere riattive per le persone
che non hanno malattie o i rifugiati politici,cosi’ potrebbero lavorare la terra.Ecco io penso che la terra e tanti casolari vuoti potrebbero essere dati alle persone almeno avrebbero un lavoro dignitoso.La dignita’ dell’essere umano e’ fondamentale.
Vedo molte persone che pur professandosi cristiane portano avanti i loro personalismi anche quando sono chiamate a rappresentare i cittadini che le hanno votate. Ecco, io mi aspetterei da Lei un monito, duro e fermo, ma un invito dolce e preciso, affinché smettano. Perché ci stanno lasciando in ginocchio. Ci stanno togliendo la dignità. Ci stanno togliendo il futuro.
Buon giorno Papa Francesco, essere solidali è molto bello, io qualche volta lo faccio, con disinteresse, naturalmente, ma prima o poi ho sempre trovato un riscontro che viene anche da altre parti…è meraviglioso.
Parole Sante!