Riflessioni di Papa Francesco

La chiesa non chiude gli occhi verso chi è in difficoltà

 

Nel corso dell’Udienza Generale di mercoledì 7 agosto 2019, primo incontro dopo la pausa del mese di luglio, il Santo Padre ha parlato del miracolo compiuto da Pietro nella guarigione di uno storpio ed ha affermato che “la nostra mano che aiuta gli altri ad alzarsi è la mano di Gesù”.

Tanti miracoli che hanno fatto gli apostoli, ha detto Papa Francesco, erano proprio una manifestazione della divinità di Gesù. La legge mosaica vietava a chi fosse affetto da una menomazione, ritenuta una colpa, di ricevere dei sacrifici e per questo il mendicante si trovava fuori dal Tempio, in attesa di elemosina. Quello che fecero gli apostoli fu invitarlo a guardarli con occhi diversi in attesa di un differente dono: la guarigione.

E’ proprio qui, ha proseguito il Pontefice “che appare il ritratto della Chiesa, che vede chi è in difficoltà, non chiude gli occhi, sa guardare l’umanità in faccia per creare relazioni significative, ponti di amicizia e di solidarietà al posto di barriere”. Appare, cioè, il volto di una Chiesa che è senza frontiere e che sentendosi madre di tutti decide di non chiudere gli occhi, aiutare chi si trova in difficoltà e guardare l’umanità in faccia per poter costruire delle relazioni.

Il Papa ha parlato di tutto ciò facendo esplicito riferimento alla cosiddetta arte dell’accompagnamento cioè la capacità di accostarsi all’altro con rispetto e delicatezza.

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5 pensieri su “La chiesa non chiude gli occhi verso chi è in difficoltà

  1. Grazie Papa Francesco che ci ricordi i nostri doveri cristiani e civili dell’accoglienza, tolleranza e rispetto

  2. Eccelentissimo papà Francesco mi permetto di aggiungere amo commento anche questo dopo aver considerato che la sua maggioe preoccupazione in Italia è di aprire le porte al accoglienza no a poche migliaia ma a tutti che scappano dal Africa per sbarcare sul nostro territorio una piccola penisola sovraffollata di cristiani 55.5 milioni in crisi politica sociale ed economica aggiungersi pure il problema del immigrazione per persone senza arte né parte di religione e cultura diversa dove sorge il problema più grande del esodo umano di investire risorse in mezzi strutture e uomini al disopra delle possibilità di un paese come il nostro se non provare ad investire nel loro territorio accordandosi coi loro paesi no in guerra

  3. Grazie Papa Francesco per quanto detto oggi sui rischi di chi propugna divisioni, chiusure, egoismi.
    Non lasci usare i simboli religiosi a chi fino a ieri faceva riti pagani con l’acqua del Po.
    Alzi la voce, autorevole e forte. Chieda agli uomini della nostra Chiesa di unirsi a Lei. Dai pulpiti devono venire parole di verità e di allarme. Dopo potrebbe non esserci più tempo.
    Maria Castagna
    Milano

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