Nell’udienza generale del 18 settembre 2019 il Santo Padre ha deciso di proseguire con le catechesi relative agli Atti degli Apostoli, focalizzandosi sul dono del discernimento, ovvero sulla capacità di mettersi in ascolto dei messaggi che derivano dallo Spirito Santo.
Il brano letto quest’oggi aveva come protagonista il fariseo Gamaliele, il quale ha la capacità del discernimento ed infatti si schiera dalla parte di Pietro e degli Apostoli che predicano la parola di Dio nel Sinedrio.
Il Papa ci tiene a ricordare come gli Apostoli abbiano continuato nel loro compito di predicazione nonostante i divieti che i giudei avevano posto. La forza di andare avanti per la loro strada deriva dall’alleanza con lo Spirito Santo, che ha dato loro il coraggio di non lasciarsi intimorire e di proseguire seguendo il messaggio del Signore. Non a caso gli Apostoli dicevano “Noi e lo Spirito Santo”, proprio ad indicare che il loro operato era guidato dallo Spirito Santo.
Il Santo Padre ha voluto commentare questo episodio per rassicurare i fedeli e per ricordare che “se noi abbiamo dentro lo Spirito Santo, avremo il coraggio di andare avanti”. Gli Apostoli sono andati avanti con forte determinazione e sono riusciti a ribaltare il tradizionale sistema religioso, questo perché erano guidati da Dio.
Il Pontefice ha voluto sottolineare nel corso di questa udienza generale che “i progetti umani falliscono sempre”, questo perché gli stessi progetti umani “hanno un tempo, come noi”. Da qui deriva la riflessione del Santo Padre: la forza degli uomini non è duratura e “soltanto la forza di Dio dura” nel tempo e sopravvive ai secoli, ecco perché dovremmo accogliere Dio e lasciarci guidare dallo Spirito Santo.
1 pensato per “Udienza generale: dura nel tempo solo la firma di Dio”