Molto forti le parole del Santo Padre durante l’Angelus del 10 novembre. Il tema centrale di quest’oggi è stato la risurrezione e dunque la fede dei cristiani nella vita eterna che aspetta coloro che credono in Dio e testimoniano ogni giorno la Sua parola.
Dopo aver parlato qualche giorno fa dell’importanza di , il Pontefice ha preso oggi spunto dal brano del Vangelo per parlare di uno dei temi cardine della nostra religione, ovvero la risurrezione. Nel brano del Vangelo di oggi Gesù si trova a parlare con dei sadducei che non credono nella vita dopo la morte ed esorta loro – e dunque tutti noi – a comprendere che la vita terrena è solo una frazione della nostra esistenza.
Tutti i fedeli si chiedono nel corso della loro vita cosa succederà dopo la morte. Le parole di Gesù riportate dal Vangelo di oggi sono secondo il Santo Padre di “grande consolazione e speranza”, perché prospettano una dimensione diversa dalla vita terrena e nella quale nessuno di noi sarà più soggetto alla morte.
Il Pontefice ha continuato dicendo che di queste parole “abbiamo tanto bisogno specialmente nel nostro tempo”: nel corso degli anni abbiamo acquisito conoscenze sull’universo, ma al contempo ci troviamo ancora in un mondo “povero di sapienza sulla vita eterna”.
A chi si chiede su cosa si possa basare la certezza che dopo la morte terrena ci sia un’altra dimensione, il Pontefice risponde che il fondamento di questa certezza deve essere la “fedeltà di Dio che è il Dio della vita”. Il Santo Padre ha tenuto a sottolineare che “Dio non è dei morti, ma dei viventi”, parole molto forti e che ci fanno capire quanto il Nostro Signore ci ami e si prenda cura di tutti i suoi fedeli.
1 pensato per “Angelus 10 novembre: risurrezione e vita eterna”