Il vangelo esaminato oggi all’Angelus da Papa Francesco ( Mt 5,13-16) fa parte del discorso tenuto da Gesù sulla montagna. Egli parla ai suoi discepoli descrivendoli come “il sale della terra” e “la luce del mondo”, e gli dà delle indicazioni sugli atteggiamenti da tenere per portare avanti i suoi insegnamenti.
Come il sale “ che conserva e preserva gli alimenti dalla corruzione” così devono essere i discepoli, i fedeli, i quali “ devono tenere lontani dalla società i pericoli, i germi corrosivi che inquinano la vita delle persone”. Cosa vuol dire? “ resistere al degrado morale, al peccato, testimoniando i valori dell’onestà e della fraternità” senza farsi corrompere da tutto quello che rovina il mondo, in primis l’egoismo e la ricerca del piacere effimero dato dalla ricchezza.
Il sale,continua il Pontefice, è il discepolo che “nonostante i fallimenti quotidiani […] si rialza dalla polvere dei propri sbagli, ricominciando con coraggio e pazienza, ogni giorno, a cercare il dialogo e l’incontro con gli altri.” Senza rinchiudersi in se stessi, senza soccombere alle difficoltà che ogni giorno questo mondo imperfetto ci pone davanti.
In egual misura la Chiesa deve essere aperta e disponibile verso chi la cerca. Deve essere, insieme ai fedeli, luce che “ disperde l’oscurità e consente di vedere”, perché se è vero che siamo immersi nelle tenebre, Gesù ci ha chiamati appunto a disperderle “ facendo risplendere la luce di Cristo e annunciando il suo Vangelo” non solo con le parole ma anche e soprattutto attraverso le nostre “opere buone”.
La Chiesa, come “ il discepolo di Gesù è luce quando sa vivere la propria fede al di fuori di spazi ristretti, quando contribuisce a eliminare i pregiudizi, a eliminare le calunnie”.
Dobbiamo essere “strumenti perché la luce di Gesù arrivi a tutti”.
Per Papa Francesco
Viaggia, Figlio dello Spirito, con le monache di Clausura inviate in America ad accudire i nuovi bambini fin dal grembo delle loro Madri. E quando le gravide avranno le voglie potranno andare nelle cucine ed essere libere di mangiare e fare da mangiare! Affinchè siano liberate dalle tentazioni del Male, che vorrebbe annidarsi nei Conventi.
Quanto a Gerusalemme che diventi sede di Ambasciata del Vaticano a nome di tutti i popoli cristiani. Riconoscerai Israele ed abiterai con Lui, ciascuno in libertà, secondo le usanze che gli ispirerà lo Spirito.
Soccorrerai poi da lì i popoli vicini affinché vivano in pace con Israele e tutto il mondo. Poiché l’Unto del Signore sarà Liberazione non solo per un millesimo dell’Umanità ma per tutte le Genti. Sostituiranno il loro cuore di Pietra con un Cuore di Carne che darà Loro il Signore Iddio che allontanerà così l’abominazione della Desolazione atomica.
ss (saluti!) Silvano