Riprendono oggi 5 agosto le Udienze generali di Papa Francesco, dopo la pausa del mese di luglio.
Dopo aver speso alcune parole di rammarico per le conseguenze devastanti della Pandemia ancora in corso, il suo discorso si ricollega a quello della domenica, all’importanza della speranza nel Regno di Dio.
“Un Regno di giustizia e di pace che si manifesta con opere di carità, che a loro volta accrescono la speranza e rafforzano la fede. Nella tradizione cristiana,fede, speranza e carità sono[…] virtù infuse in noi dalla grazia dello Spirito Santo, doni che ci guariscono e che ci rendono guaritori”
Guarire infatti, spiega il Pontefice, non riguarda solo le infermità fisiche, come ad esempio nel passo del Vangelo di Marco 2,1-12 in cui si parla della guarigione del paralitico di Cafarnao: alcuni uomini per portarlo al cospetto di Gesù lo calano da un buco del tetto, non potendo entrare dalla porta impossibilitati dalla folla presente.
Gesù per ripagarli della loro grande fede “ non guarisce semplicemente la paralisi, guarisce tutto, perdona i peccati, rinnova la vita del paralitico e dei suoi amici. Fa nascere di nuovo, diciamo così. Una guarigione fisica e spirituale, tutto insieme, frutto di un incontro personale e sociale.”
La domanda che dovremmo porci è quindi “in che modo possiamo aiutare a guarire il nostro mondo, oggi?” ovvero cosa possiamo fare per noi e per gli altri?
E dopo aver ricordato che la Chiesa si occupa della guarigione delle anime attraverso i Sacramenti, Francesco cita alcuni principi sociali che la Chiesa ha sviluppato nel corso dei secoli e che “possono aiutarci ad andare avanti”: ad esempio “il principio della dignità della persona, il principio del bene comune, il principio dell’opzione preferenziale per i poveri, il principio della destinazione universale dei beni, il principio della solidarietà, della sussidiarietà, il principio della cura per la nostra casa comune.”
Perché sono importanti? Perché “esprimono, in modi diversi, le virtù della fede, della speranza e dell’amore”.