L’Angelus di Papa Francesco oggi in Piazza San Pietro è stato un invito alla “riflessione sulla vita eterna, iniziata in occasione della Festa di Tutti i Santi e della Commemorazione dei defunti “
Il vangelo su cui concentrarci oggi è quello di Matteo 25, 1-13, che parla delle dieci vergini che attendono lo sposo.
“ Ai tempi di Gesù-esordisce il Pontefice- c’era la consuetudine che le nozze si celebrassero di notte; pertanto il corteo degli invitati doveva procedere con le lampade accese. Alcune damigelle sono stolte: prendono le lampade ma non prendono con sé l’olio; quelle sagge, invece, assieme alle lampade prendono anche dell’olio ”.
Ovviamente questo racconto è una metafora, il matrimonio sta a rappresentare il Regno dei Cieli, e lo sposo che le damigelle aspettano indica Dio, l’incontro con Lui.
Le donne si addormentano perché lo sposo ritarda, e quando sta per arrivare quelle senza olio ne chiedono alle altre, che rifiutano per non rimanere senza anch’esse, “perché non basterebbe per tutte ”.
Le invitano quindi ad andare a comprarlo, ma mentre le stolte si allontanano affrettandosi, lo sposo arriva “ le ragazze sagge entrano con lui nella sala del banchetto, e la porta viene chiusa. Le altre arrivano troppo tardi e vengono respinte ”
Spiega Francesco “ È chiaro che con questa parabola, Gesù ci vuole dire che dobbiamo essere preparati all’incontro con Lui. ” Infatti il versetto 13 recita “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora. ”
Ma ci possono essere anche dei piccoli incontri quotidiani, continua, per i quali “ non basta la lampada della fede, occorre anche l’olio della carità e delle opere buone .”
Le buone azioni dunque, sempre, prenderci cura degli altri attraverso la carità tutti i giorni, rivolti al futuro, non concentrati solo al presente: “ Dobbiamo vivere l’oggi, ma l’oggi che va verso il domani, verso quell’incontro, l’oggi carico di speranza. ”
Perché se anche il Signore dovesse arrivare mentre dormiamo, abbiamo accumulato abbastanza con le opere buone e siamo pronti all’incontro.