Si festeggia la solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, e all’Angelus la meditazione si concentra sul Vangelo di Matteo 16,13-19 e sulla domanda posta da Gesù ad alcuni discepoli, “Chi credete che io sia?”
La stessa domanda che pone oggi a noi, “chi sono io per te, che sei cristiano da tanto tempo ma, logorato dall’abitudine, hai smarrito il primo amore? Chi sono io per te, che vivi un momento difficile e hai bisogno di scuoterti per ripartire?” Dobbiamo rispondere. Prima di questa però pose un’altra domanda: “La gente chi dice che io sia?” ma le due hanno una differenza, “c’è chi resta alla prima domanda, alle opinioni, e parla di Gesù; e c’è chi, invece, parla a Gesù, portandogli la vita, entrando in relazione con Lui, compiendo il passaggio decisivo. Questo interessa al Signore: stare al centro dei nostri pensieri, diventare il punto di riferimento dei nostri affetti; essere, in poche parole, l’amore della nostra vita.”
L’importante passaggio che hanno fatto i Santi festeggiati oggi, “non sono stati ammiratori, ma imitatori di Gesù. Non sono stati spettatori, ma protagonisti del Vangelo. Non hanno creduto a parole, ma coi fatti. Pietro non ha parlato di missione, ha vissuto la missione, è stato pescatore di uomini; Paolo non ha scritto libri colti, ma lettere vissute, mentre viaggiava e testimoniava. Entrambi hanno speso la vita per il Signore e per i fratelli.” E sono diventati testimoni, come dovremmo essere noi oggi “i testimoni non si perdono in parole, ma portano frutto. I testimoni non si lamentano degli altri e del mondo, ma cominciano da sé stessi. Ci ricordano che Dio non va dimostrato, ma mostrato, con la propria testimonianza; non annunciato con proclami, ma testimoniato con l’esempio.” Cosa più importante, i Santi di oggi, come noi, non sono stati perfetti, hanno peccato e non si sono nascosti perché “il Signore può fare grandi cose per mezzo di noi quando non badiamo a difendere la nostra immagine, ma siamo trasparenti con Lui e con gli altri.”
Ho fatto esperienza prima dell’ultimo giorno che Gesù è il solo riferimento di Vita e di Amore.
Questa mia testimonianza di Gesù non è ancora giunta fino a te papa Francesco.
Accadde nel 1998.