La Misericordia di Dio, è questo il tema centrale all’Angelus, in cui Papa Francesco ci illustra tre Parabole riportate nel Vangelo di Luca 15,4-32, e che mostrano l’ imparzialità di Nostro Signore.
Gesù, attraverso le tre parabole, vuole mettere a tacere chi si scandalizza perché si mischia ai “peccatori”, mangiando e intrattenendosi con loro. Ma “Dio non esclude nessuno, tutti desidera al suo banchetto, perché tutti ama come figli, tutti, nessuno escluso, tutti. Le tre parabole, allora, riassumono il cuore del Vangelo: Dio è Padre e ci viene a cercare ogni volta che siamo perduti”.
Così, spiega Francesco, “i protagonisti delle parabole, che rappresentano Dio, sono un pastore che cerca la pecorella smarrita, una donna che ritrova la moneta perduta e il padre del figlio prodigo”. E tutti e tre avvertono una mancanza: di una pecorella, di una moneta, di un figlio. E nonostante ne abbiano a disposizione molte altre, loro si preoccupano di quell’unica che manca. Perché “chi ama si preoccupa di chi manca, ha nostalgia di chi è assente, cerca chi è smarrito, attende chi si è allontanato”.
Nello stesso modo Dio, come un padre e una madre, ci cerca quando ci allontaniamo, “è addolorato, freme nell’intimo; e si mette in movimento per venirci a cercare, finché ci riporta tra le sue braccia”. Ci attende sempre, pronto a riaccoglierci a braccia aperte.
E allora chiediamoci se anche noi seguiamo il Vangelo. “Riflettiamo allora sulle nostre relazioni: io prego per chi non crede, per chi è lontano, per chi è amareggiato? Noi attiriamo i distanti attraverso lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza? Il Padre ci chiede di essere attenti ai figli che più gli mancano”. Avviciniamoci loro e rassicuriamoli che Dio li sta cercando, anche se hanno sbagliato, se si sono allontanati. Perché Dio è amore.