Nella Domenica di Pasqua Papa Bergoglio ha impartito come da tradizione la sua benedizione Urbi et Orbi, dinanzi ad una Piazza San Pietro gremita di quanti sono accorsi a salutare il suo ritorno dopo un lieve malanno.
“Cari fratelli e sorelle, Cristo è risorto!” con queste parole saluta la folla e annuncia la lieta notizia. Festeggiamo la Pasqua, la risurrezione del Signore che torna alla vita. “È Pasqua, che significa ‘passaggio‘, perché in Gesù si è compiuto il passaggio decisivo dell’umanità: quello dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalla paura alla fiducia, dalla desolazione alla comunione”.
Siate lieti, poiché questo significa che il Signore ci fa un dono: “oggi le nostre speranze non si infrangono più contro il muro della morte, ma il Signore ci ha aperto un ponte verso la vita”. Con la sua morte ci ha donato la speranza della vita eterna, “la speranza non è un’illusione, è verità!”
“A Pasqua il cammino accelera e diventa corsa, perché l’umanità vede la meta del suo percorso, il senso del suo destino, Gesù Cristo, ed è chiamata ad affrettarsi incontro a Lui, speranza del mondo”. Lo vediamo nei Vangeli che descrivono lo stupore di quanti vedono il Cristo risorto, e vogliono correre a dare l’annuncio a tutti. Maria di Magdala, Giovanni, Pietro, che addirittura per corrergli incontro si getta dalla barca e cerca di raggiungerlo a nuoto dal centro del lago in cui si trova.
Affrettiamoci dunque, ci esorta il Pontefice, “lasciamoci sorprendere dal lieto annuncio della Pasqua, dalla luce che illumina le tenebre e le oscurità in cui troppe volte il mondo si trova avvolto. Affrettiamoci a superare i conflitti e le divisioni e ad aprire i nostri cuori a chi ha più bisogno”.
La strada può essere però ricca di ostacoli e distrazioni, chiediamo quindi aiuto a Cristo affinché riusciamo a raggiungerlo.