All’Udienza Generale in Piazza San Pietro di mercoledì 29 maggio 2024 Papa Francesco ha inaugurato un nuovo ciclo di catechesi intitolato “Lo Spirito e la Sposa – la Sposa è la Chiesa”. Il Santo Padre ha delineato un percorso di riflessione sul ruolo dello Spirito Santo nella storia della salvezza, articolato attraverso tre tappe fondamentali: l’Antico Testamento, il Nuovo Testamento e il tempo della Chiesa.
In queste prime catechesi, Papa Francesco ha chiarito che non intende fare “archeologia biblica”, ma piuttosto mostrare come le promesse dell’Antico Testamento trovino pieno compimento in Cristo. Ha iniziato citando i primi due versetti della Bibbia: «In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque» (Gen 1,1-2). Qui, lo Spirito di Dio è presentato come la forza che trasforma il caos in cosmo, portando ordine e armonia.
Proseguendo nella sua catechesi, il Papa ha evidenziato come il Nuovo Testamento riprenda e approfondisca questa immagine. Ha ricordato la colomba che, durante il battesimo di Gesù, aleggia sulle acque del Giordano (Mt 3,16), e il soffio di Gesù sui discepoli nel Cenacolo «Ricevete lo Spirito Santo» (Gv 20,22), parallelo al soffio divino su Adamo (Gen 2,7). L’apostolo Paolo introduce una nuova dimensione parlando dell’universo che «geme e soffre come nelle doglie del parto» (Rm 8,22), sofferenza causata dalla corruzione umana.
Papa Francesco ha poi evocato San Francesco d’Assisi come modello di ritorno all’armonia dello Spirito, attraverso la via della contemplazione e della lode. Ha ricordato il “Laudato si’, mi Signore” del Cantico delle Creature, invitando i fedeli a riscoprire la gioia del contemplare anziché possedere. Ha citato il Salmo 18,2: «I cieli narrano la gloria di Dio», sottolineando come gli esseri umani siano chiamati a dare voce a questa lode.
Il Papa ha parlato della necessità di trasformare il caos interiore in chiarezza dello Spirito Santo, citando il profeta Ezechiele: «Vi darò un cuore nuovo; metterò dentro di voi uno Spirito nuovo … Porrò il mio Spirito dentro di voi» (Ez 36,26-27). Ha ricordato come questa trasformazione richieda l’apertura del cuore all’azione divina, e ha esortato i presenti a fare l’esperienza dello Spirito creatore, pregando «Veni creator Spiritus!».
Conclusa la catechesi, Papa Francesco ha espresso vicinanza alle vittime della frana in Papua Nuova Guinea e ha ricordato la recente beatificazione di Don Giuseppe Rossi, martire della carità durante la seconda guerra mondiale. Ha salutato i pellegrini italiani, in particolare sacerdoti e religiosi, e ha rivolto un pensiero speciale ai giovani, agli ammalati, agli anziani e agli sposi novelli.
Il Santo Padre ha concluso con un accorato appello per la pace, ricordando le sofferenze dei bambini vittime delle guerre, in particolare in Ucraina, Palestina, Israele e Myanmar. Ha pregato affinché il Signore porti pace e conforto a tutte le nazioni in conflitto.