Papa Francesco ha dedicato la sua udienza generale del 26 giugno 2024 alla Giornata Mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1987. Il tema di quest’anno è “Le prove sono chiare: bisogna investire nella prevenzione”.
Il Pontefice ha ricordato le parole di San Giovanni Paolo II, sottolineando come «l’abuso di droga impoverisce ogni comunità in cui è presente. Diminuisce la forza umana e la fibra morale. Mina i valori stimati. Distrugge la voglia di vivere e di contribuire a una società migliore». Ha ribadito che ogni tossicodipendente «porta con sé una storia personale diversa, che deve essere ascoltata, compresa, amata e, per quanto possibile, guarita e purificata. […] Continuano ad avere, più che mai, una dignità, in quanto persone che sono figli di Dio».
Papa Francesco ha poi denunciato le azioni malvagie degli spacciatori e dei trafficanti di droga, definendoli “assassini”. Ha citato le parole di Papa Benedetto XVI: «Dico ai trafficanti di droga che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiederà loro conto di ciò che hanno fatto. La dignità umana non può essere calpestata in questo modo». Ha ribadito che “la droga calpesta la dignità umana”.
Riguardo alle politiche sulla droga, Papa Francesco ha criticato la liberalizzazione del consumo come soluzione alla dipendenza, definendola una “fantasia”. Ha espresso la sua convinzione morale di dover porre fine alla produzione e al traffico di droghe, denunciando i “trafficanti di morte” che operano sotto la logica del potere e del denaro. Ha sottolineato l’impatto distruttivo della produzione e del traffico di droga sulla nostra casa comune, citando il bacino amazzonico come esempio.
Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della prevenzione, promuovendo maggiore giustizia, educando i giovani ai valori e accompagnando chi è in difficoltà. Ha elogiato le comunità di recupero ispirate dal Vangelo, definendole testimonianze di speranza e impegno nel mettere in pratica la parabola del Buon Samaritano. Ha citato la rete de La Pastoral Latinoamericana de Acompañamiento y Prevençión de Adicciones (PLAPA) e i Vescovi dell’Africa Australe che hanno convocato una riunione sul tema “Dare potere ai giovani come agenti di pace e speranza”.
Infine, ha esortato tutti a non essere indifferenti di fronte alla tossicodipendenza e al traffico illecito di droghe: «Il Signore Gesù si è fermato, si è fatto vicino, ha curato le piaghe. Sullo stile della sua prossimità, siamo chiamati anche noi ad agire, a fermarci davanti alle situazioni di fragilità e di dolore, a saper ascoltare il grido della solitudine e dell’angoscia, a chinarci per sollevare e riportare a nuova vita coloro che cadono nella schiavitù della droga». Ha concluso pregando per la conversione dei criminali che danno la droga ai giovani, definendoli “assassini”.
In questa Giornata Mondiale contro la droga, come cristiani e comunità ecclesiali rinnoviamo il nostro impegno di preghiera e di lavoro contro la droga. Grazie!
Papa Francesco ha poi salutato cordialmente i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli delle parrocchie di San Michele Arcangelo in Casagiove, della Madonna dei Poveri in Seminara e di Santa Maria delle Grazie in Ortona. Ha salutato i militari della Scuola di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e i bambini e ragazzi dell’Associazione “Gabry Dance” di Poggiomarino.
Il Pontefice ha rivolto un pensiero speciale ai giovani, agli ammalati, agli anziani e agli sposi novelli, ricordando la solennità dei Santi Pietro e Paolo, Patroni di Roma, che sarà celebrata il prossimo sabato. Ha invitato tutti a essere discepoli missionari, testimoniando ovunque la bellezza del Vangelo e affidando alla loro intercessione le popolazioni che soffrono la guerra, come in Ucraina, Palestina, Israele e Myanmar, affinché possano ritrovare presto la pace.