Il 30 ottobre 2024, durante l’Udienza Generale, Papa Francesco ha proseguito il ciclo di catechesi sul tema “Lo Spirito e la Sposa”, concentrandosi sull’importanza dello Spirito Santo che guida i fedeli verso Cristo, nostra speranza. Ha parlato in modo particolare del sacramento della Cresima, definito come il “Sacramento dello Spirito Santo”, che ha l’obiettivo di conferire ai fedeli “l’unzione e il sigillo”, così come descritto nella Seconda Lettera ai Corinzi: «È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori».
Papa Francesco ha spiegato che, sin dal Nuovo Testamento, l’imposizione delle mani era considerata un segno visibile di trasmissione dello Spirito Santo, e ha citato un episodio degli Atti degli Apostoli che racconta di Pietro e Giovanni che, recatisi in Samaria, «pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo». Questo gesto simbolico è alla base della Cresima, intesa non solo come sigillo ma come forza rinnovatrice nella vita del cristiano, “il sacramento della crescita”, come sottolinea il Catechismo della Conferenza Episcopale Italiana.
Il Papa ha poi messo in evidenza un problema ricorrente: la Cresima, talvolta percepita come “sacramento dell’addio”, sembra segnalare l’allontanamento dei giovani dalla Chiesa dopo averla ricevuta. “Ma dobbiamo far sì che sia il sacramento dell’inizio di una partecipazione attiva alla vita della Chiesa”, ha affermato, ricordando che la Cresima dovrebbe rappresentare un rinnovato impegno di testimonianza nella comunità.
Per realizzare questo obiettivo, ha suggerito di coinvolgere nella preparazione alla Cresima dei laici che abbiano vissuto una profonda esperienza di fede, affinché possano ispirare i cresimandi a coltivare il dono dello Spirito ricevuto, come descritto anche da San Paolo: «ravvivare il dono di Dio, ricevuto mediante l’imposizione delle mani».
Alla fine dell’udienza, Papa Francesco ha salutato vari gruppi di pellegrini italiani, esortando i partecipanti a testimoniare l’impegno cristiano. Ha invitato i fedeli a pregare per la pace, riflettendo sulla crescente sofferenza causata dai conflitti in diverse parti del mondo, come l’Ucraina, la Palestina, Israele e il Myanmar. Con parole accorate, ha affermato: “La pace è un dono dello Spirito Santo e la guerra sempre – sempre, sempre, sempre – è una sconfitta”.