Durante il Viaggio Apostolico ad Ajaccio, Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa offrendo un profondo spunto di riflessione sul tempo di Avvento e sulla preparazione del cuore all’incontro con Cristo.
La domanda centrale della sua omelia è stata ispirata dalle parole del Vangelo di Luca: «Che cosa dobbiamo fare?» (Lc 3,10). Questa domanda, rivolta a Giovanni il Battista dalle folle, dai pubblicani e dai soldati, è ancora oggi attuale, soprattutto in un periodo di attesa come l’Avvento. Papa Francesco ha esortato i fedeli a far propria questa interrogazione con umiltà e sincerità: «Signore, cosa devo fare per preparare il cuore al Natale?».
I lontani si fanno vicini
Il Pontefice ha sottolineato come i più lontani, i pubblicani e i soldati, abbiano espresso il desiderio di conversione e di vita nuova, a differenza di chi si riteneva giusto. L’invito di Giovanni il Battista è stato chiaro: praticare la giustizia e l’onestà (cfr Lc 3,13-14). «I lontani diventano vicini quando il Cristo si fa vicino a noi», ha ricordato Papa Francesco, ribadendo che la verità su noi stessi è il primo passo per avvicinarsi a Gesù: «Signore, sono peccatore».
Due modi di attendere il Messia
Nella sua riflessione, Papa Francesco ha indicato due atteggiamenti spirituali di attesa:
- L’attesa sospettosa, segnata da sfiducia e ansietà. Questo tipo di attesa allontana dalla speranza e dalla gioia del cuore. Il Papa ha denunciato i mali dell’egoismo e del consumismo, sottolineando come essi conducano all’infelicità: «Chi vive per sé stesso non sarà mai felice».
- L’attesa gioiosa, invece, è fondata sulla fiducia nel Signore che viene. Citando il profeta Sofonia, il Santo Padre ha ricordato: «Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un Salvatore potente» (Sof 3,17). Questa gioia non è superficiale, ma radicata nella certezza che Cristo è con noi, «nella tribolazione per portarci avanti e darci la gioia».
La pace, segno di speranza
L’attesa gioiosa si traduce in segni concreti di speranza, primo fra tutti la pace. Cristo, l’Emmanuele, porta la pace agli uomini amati dal Signore (cfr Lc 2,14). Il Papa ha esortato le comunità cristiane ad accompagnare giovani e anziani, con particolare attenzione ai più fragili. Ha inoltre lodato la Corsica per il grande numero di bambini presenti: «Questa è la vostra gioia e la vostra gloria».
Ringraziamenti finali
Al termine della celebrazione, Papa Francesco ha ringraziato il Cardinale Bustillo, la comunità ecclesiale e civile, e ha salutato con affetto gli anziani, i malati e i carcerati: «La Madunnuccia doni conforto e speranza a chi soffre». Ha inoltre ricordato il valore delle tradizioni locali, invitando a custodirle senza chiudersi, ma aprendosi all’incontro e alla condivisione.
Con un augurio speciale, Papa Francesco ha concluso: «Buon cammino verso il Santo Natale!».