Questa mattina, durante l’Udienza Generale in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha proseguito la riflessione sulla centralità dei bambini nella missione cristiana, soffermandosi sul tema doloroso dello sfruttamento minorile e degli abusi.
Il Papa ha ribadito che, ancora oggi, centinaia di milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare, spesso in condizioni pericolose, o sono vittime di abusi, tratta, matrimoni forzati e sfruttamento sessuale. Ha definito questi atti come «un crimine» e «una gravissima violazione dei comandamenti di Dio», sottolineando che anche un solo caso è già troppo.
Particolarmente toccante è stato il racconto del giovane Loan, un ragazzo rapito nel Paese d’origine del Papa, l’Argentina, e presumibilmente sfruttato per traffico di organi. «Questo si fa, lo sapete bene. Alcuni tornano con la cicatrice, altri muoiono», ha detto, ricordando con commozione la sofferenza di questo giovane.
Papa Francesco ha poi invitato i fedeli a non essere complici dello sfruttamento minorile, adottando scelte consapevoli nei consumi quotidiani e sostenendo prodotti e aziende che rispettano i diritti dei lavoratori. «Come posso mangiare e vestirmi sapendo che dietro quel cibo o quegli abiti ci sono bambini sfruttati?» ha chiesto, esortando a compiere piccoli gesti di responsabilità che, uniti, possono diventare un grande cambiamento.
Nel suo discorso, il Pontefice ha ringraziato chiunque si impegni per proteggere i minori e denunciare le ingiustizie, con un appello ai giornalisti: «Non abbiate paura, denunciate, denunciate queste cose». Ha citato anche Santa Teresa di Calcutta, definendola «gioiosa operaia nella vigna del Signore», come esempio di attenzione e amore verso i bambini più svantaggiati.
Papa Francesco ha concluso il suo intervento con una preghiera per le vittime delle frane in Myanmar e per le popolazioni colpite da guerre e conflitti in Ucraina, Palestina, Israele e altre nazioni. «La guerra sempre è una sconfitta», ha detto, esortando alla pace e alla conversione di coloro che producono armi.
Infine, ha salutato con affetto i pellegrini presenti, tra cui gruppi di fedeli italiani, studenti e artisti del circo, ai quali ha rivolto un caloroso applauso. Ha chiuso con un pensiero speciale per giovani, anziani, ammalati e sposi novelli, impartendo la sua benedizione a tutti.