Nonostante il suo attuale ricovero in ospedale, Papa Francesco ha preparato il testo della catechesi per l’Udienza Generale odierna, proseguendo il ciclo dedicato a Gesù Cristo nostra speranza in vista del Giubileo del 2025. Il tema della riflessione è stato la presentazione di Gesù al Tempio, episodio narrato dal Vangelo di Luca.
Il Pontefice ha evidenziato l’obbedienza di Maria e Giuseppe alla Legge del Signore, sottolineando come la presentazione di Gesù, pur non essendo un obbligo, fosse una prassi di grande valore spirituale. Il riferimento biblico è alla madre del profeta Samuele, Anna, che offrì il suo figlio al Signore per ringraziarlo del dono ricevuto.
Luca descrive questo momento come il primo atto di culto di Gesù a Gerusalemme, anticipando il cammino che lo porterà alla sua missione. Maria e Giuseppe, oltre a prendersi cura di lui, lo introducono alla fede e al culto, maturando essi stessi nella comprensione della sua vocazione.
Nella catechesi si ricorda la figura di Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che nel bambino riconosce il Messia, la luce per rivelarti alle genti (Lc 2,32). Il suo cantico di lode, il Nunc dimittis, è divenuto preghiera della Chiesa:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza» (Lc 2,29-30).
Accanto a lui, anche la profetessa Anna proclama con gioia il compimento della promessa di salvezza. Papa Francesco ha indicato queste due figure come testimoni della fede e della speranza, capaci di riconoscere la presenza di Dio nella piccolezza.
Infine, il Santo Padre ha esortato i fedeli a imitare Simeone e Anna, diventando pellegrini di speranza, in grado di riconoscere e accogliere Dio nella vita quotidiana, portando agli altri la luce della salvezza.
