Nella riflessione mattutina di oggi, lunedì 27 gennaio 2014, in Casa Santa Marta, Papa Francesco ha ringraziato e invitato a dire grazie ai tanti “vescovi santi” e “preti santi che hanno lasciato la loro vita al servizio della diocesi, della parrocchia”. Grazie a questi “parroci anonimi che noi non conosciamo quanta gente ha ricevuto la forza della fede, la forza dell’amore, la speranza”.
Purtroppo, ha continuato la riflessione del Pontefice “fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce” e quindi le notizie del “vescovo ha fatto tal cosa o che un prete ha fatto tal cosa” saltano alla cronaca dei giornali ben più di “quello che fanno tanti sacerdoti, tanti preti in tante parrocchie di città e di campagna, tanta carità che fanno, tanto lavoro che fanno per portare avanti il loro popolo”.
La Chiesa, del resto, ha continuato Bergoglio, non funziona come una Onlus o un’azienda dove al vertice di ogni “Chiesa particolare” vi è un vescovo scelto dalla maggioranza: nella Chiesa i vescovi “sono unti, hanno l’unzione e lo Spirito del Signore è con loro”. Essi sono scelti dal Signore, che dona loro la forza dello Spirito, per servire il popolo di Dio.
“Quello che fa la Chiesa proprio, quello che dà l’unità alla Chiesa – ha spiegato Papa Francesco – è la persona del vescovo, in nome di Gesù Cristo, perché è unto …e in questa unzione una Chiesa particolare ha la sua forza”.
“E per partecipazione anche i preti sono unti” ha continuato il Pontefice “al contrario non si capisce la Chiesa, ma non solo non si capisce, non si può spiegare come la Chiesa vada avanti soltanto con le forze umane”.
È per l’azione dello Spirito santo, che il Popolo di Dio va avanti, che “questa parrocchia va avanti perché ha tante organizzazioni, tante cose, ma anche ha un prete, un unto che la porta avanti”.
Sono tanti “i parroci di campagna o parroci di città – ha quindi concluso Papa Francesco – che con la loro unzione hanno dato forza al popolo, hanno trasmesso la dottrina, hanno dato i sacramenti, cioè la santità”: “ci farà bene pensare ai nostri vescovi e ai nostri preti coraggiosi, santi, buoni, fedeli e pregare per loro. Grazie a loro oggi noi siamo qui!”.
Grazie Papa Francesco!
Santità venga a vedere la Parrocchia di Orta di Atella (CE) cammina per i suoi interessi e non non per i propri figli. Ed il Vescovo non è un profeta di giustizia ma bensi per l’acqua al suo mulino.
Grazie Papa Francesco perchè sai toccare il cuore di ogni uomo. La tua semplicità, il tuo coraggio, la tua passione sono per tutti noi un esempio da seguire.
Noi umili, fragili, spesso disorientati, affranti e incapaci di fare ciò che è meglio e giusto troviamo in te motivo e vigore per andare avanti con gioia.
Grazie Papa Francesco, grazie Signore Dio nostro per avercelo donato.
Una preghiera,
Eleonora
Quando mi reco in chiesa in solitudine mi sento in pace; parlo al Signore, a Maria e chiedo il loro perdono. Ma soprattutto mi sento bene. Non sempre riesco a parlare con i sacerdoti. Mi sento bloccata. Perché tutto ciò?
Ho vissuto molti anni in collegio con le suore di Maria Bambina. Da alcune ho avuto tanto, mi ricordo di una in particolare molto alla buona con la quale riuscivi a parlare in scioltezza. Perché non può essere così anche con un prete?
Sono un’italiana che vive a korfù(Grecia). faccio parte di un gruppo per la maggioranza italiane/i, ci riuniamo tutti i mercoledì da tanti anni…ma da quando hanno trasferito il nostro padre spirituale, padre Giulio Gramegna siamo rimasti senza guida, il gruppo per ora va avanti da solo con l’aiuto anche se da lontano, di p Giulio..noi preghiamo molto il Signore che un giorno Padre Giulio possa tornare nella nostra comunità…