Durante l’Udienza Generale di oggi, mercoledì 1 aprile 2015, Papa Francesco, durante la propria catechesi, ha spiegato il significato del Triduo Pasquale ed ha invitato i fedeli a non limitarsi a commemorare la Passione di Gesù ma ad entrare nel mistero della Pasqua di Resurrezione.
Domani, ha spiegato il Pontefice, inizia il Triduo Pasquale che si apre con la celebrazione dell’Ultima Cena, nella quale Gesù ha offerto al Padre per mezzo del pane e del vino, il suo Corpo e il suo Sangue, e ci ha inviato a perpetuare questa offerta in Sua memoria.
Il gesto della lavanda dei piedi è espressione di quella stessa donazione come servizio a Dio e al prossimo. Nel Battesimo, la grazia di Dio ci ha lavato dal peccato e ogni Eucaristia ci chiama a seguire il comandamento dell’amore.
Nel Venerdì Santo ricorderemo le parole di Gesù sulla croce: «È compiuto». Il sacrificio dell’Agnello immolato, che trasforma la più grande ingiustizia in un supremo atto di amore, porta a termine il piano contenuto nelle Scritture.
La nostra vita riflette questo amore perfetto, quando offrendola per gli altri, come Gesù ci ha insegnato, Lo facciamo presente in mezzo al Suo popolo.
Il Sabato Santo, contemplaremo il riposo di Gesù nella tomba. Assieme a Maria, mantenerremo accesa la fiamma della fede e della speranza. E la sera, nella Veglia Pasquale, celebreremo il Risorto, centro e fine della creazione e della storia, nella gioiosa speranza del suo ritorno.
La pietra del dolore sarà rimossa dalla gloria della Risurrezione, che illumina il nostro presente e il nostro futuro.
“Cari fratelli e sorelle, in questi giorni del Triduo Santo non limitiamoci a commemorare la passione del Signore, ma entriamo nel mistero – ha quindi concluso Papa Francesco – facciamo nostri i suoi sentimenti, i suoi atteggiamenti, come ci invita a fare l’apostolo Paolo: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5). Allora la nostra sarà una “buona Pasqua” “.
Queridos hermanos y hermanas:
Mañana comienza el Triduo Pascual que se abre con la celebración de la Última Cena, en la que Jesús ofreció, con el Pan y el Vino, su Cuerpo y su Sangre al Padre, y nos mandó perpetuar esta ofrenda en conmemoración suya.
El gesto de lavar los pies es expresión de esa misma entrega como servicio a Dios y a los hermanos. En el Bautismo, la gracia de Dios nos ha lavado del pecado, y cada Eucaristía nos interpela a seguir el mandamiento de su amor.
El Viernes Santo recordaremos las palabras de Jesús en la Cruz: «Está cumplido». El sacrificio del Cordero inmolado, que transforma la mayor iniquidad en un acto supremo de amor, lleva a término el plan contenido en las Escrituras.
Nuestra vida refleja este amor perfecto, cuando ofreciéndola por los demás, como Jesús nos enseñó, lo hacemos presente en medio de su pueblo.
El Sábado Santo, contemplaremos el descanso de Jesús en el sepulcro. Junto a María, mantendremos encendida la llama de la fe y de la esperanza. Y en la tarde, en la Vigilia Pascual, celebraremos el Resucitado, centro y fin de la creación y de la historia, en la alegre esperanza de su retorno.
La piedra del dolor será removida por el resplandor de la resurrección, que ilumina nuestro presente y nuestro futuro.
Que el Señor nos conceda a todos participar plenamente en el misterio de su muerte y resurrección haciendo nuestros sus propios sentimientos. Muchas gracias.
La prepotenza del genere umano, non’a giustificazione alcuna, sapendo noi peccatori l’insegnamento di Gesù che ci ha lasciato come eredità, la sua morte sulla croce per salvarci dalle prepotenze del tiranno: (Lucifero) dove la barbarie impera sulla povera gente condannando i “propri fratelli” dentro una civiltà possessiva e crudele, togliendo l’aria che si respira solo per sottomettere l’essere umano sotto il controllo delle armi,le quali oggi si ripresentano sullo scenario internazionale per il controllo delle materie prime e la ricerca affannosa tramite la globalizzazione: il possesso invadente di nuove vie di sviluppo, non pensando l’insegnamento di Gesù tramite le scritture del padre: non uccidere, non rubare la roba d’altri, non’ha trovato dimora” dentro i cuori chiusi del profitto e aperti alla degenerazione del l’anima, la quale falsifica se stessa per la sete di potere, mettendo i suoi figli nella disperazione più nera per mancanza di cibo e di acqua, con lo spettro delle malattie che si propagano in tutto il pianeta, togliendo la felicità e l’amore a centinaia di milioni di esseri umani soltanto per la bramosia del potere, il quale ci fa vivere perennemente in conflitti di guerra tra fratelli, invece di posare le armi della prepotenza,dove per viverci dobbiamo ogni giorno difenderci da un nemico invisibile che non rispetta le leggi di Dio e della natura che ci circonda sulla terra, la quale è tanto generosa con noi, mentre la stiamo distruggendo per far piacere a una società opulenta e vogliosa di tutto, mentre non si è ancora accorta che sta distruggendo se stessa,rovinando l’ambiente dove vive e fregandosene di una parte del pianeta che muore di fame. DOMANDIAMOCELO? sono milioni di bambini e madri che vivono nella sopportazione aspettando la morte,mentre la politica di tutto il pianeta opulento tace?, fino ha quando durerà, se le nuove generazioni non riusciranno a spezzare queste catene, tenute saldamente in mano dai potenti della terra? la quale “terra” si vergogna di averci ospitato in questo meraviglioso paradiso terrestre di DIO.
Ci sentiamo cattolici e poi? Quando preghiamo
e facciamo la comunione,ci dimentichiamo di tanti innocenti
che vengono violentati da persone che non conoscono bontà
e il rispetto delle persone che per noi,sono tutti fratelli in Cristo.
Vorrei capire la natura umana quando si accanisce contro i propri simili. Le tragedie che stiamo assistendo, meriterebbero una sollevazione di popolo contro una simile barbarie. L’indignazione non basta, ci vuole la presenza politica internazionale se vogliamo salvare la civiltà del domani. Non credo che le ricorrenze se pur nobili. servano a qualcosa se non sono sostenute da tutto quel mondo che ha conosciuto sulla propria pelle la pazzia omicida degli uomini,portandoci in guerra e facendo morire nel complessivo, più di cento milioni di persone e altrettante con menomazioni in tutto il corpo da avere un esercito di grandi invalidi, morti nella mente e nel’anima per la grande violenza distruttiva che la guerra ha generato in tutte le parti del mondo. Ma è possibile che ancora non ci basta? invece di accanirci come tante bestie, non riusciamo a far prevalere il buon senso che una società civile e ricca di cultura dovrebbe farsi valere in un mondo moderno?invece di farsi piegare da finti interessi che dividono i popoli mortificandoli per la loro incapacità di essere uomini liberi.
Le difficili relazioni con i Nomadi. (Gualtiero Fadda) 7/9/14
Se li accettiamo come Nomadi, o come profughi,
dobbiamo comportarci da gente civile
Senza fingere, non si può giocare come fa il Gatto con il Topo.
Avendo verificato la nostra debolezza nei nostri comportamenti
Di accoglienza negata, facendo finta di fare qualcosa
sapendo invece dì non fare nulla,
per risolvere la situazione incancrenita
Che ci portiamo dietro, dal tempo dei tempi.
Perche non discutiamo seriamente
la Carta dei diritti Europei e smettiamola
di fare sempre i pesci in barile molto dannosi
per tutta la comunità Europea.
Bisogna discutere i destini di un popolo
costretto ho no a girovagare senza il riconoscimento
di una Patria negata, siamo nel 2015
non torniamo indietro hai tempi dello oscurantismo,
la terra, il suo suolo è di tutti,
discutiamo anche se tardivamente l’annoso problema
e non prendiamoci in giro quando
ne parliamo con sufficienza, con l’unico scopo di mettere
l’uno contro l’altro, per avere una vergognosa copertura
della storia di quel popolo non certo dissimile al nostro
Avviamo un aperto confronto ispirato dai principi di uguaglianza,
troviamo un posto, anche per loro dentro e fuori
le mura domestiche delle Nazioni, sarebbe un esempio
di civiltà, invece di alimentare la discordia tra tutti i
( poteri politici Europei.) quando invece i bambini possono
crescere imparando
l’importanza di avere una casa facendo amicizia
con altri bambini e il valore sociale oltre il sapere
che la scuola può dare per raggiungere finalmente
i diritti negati alle nuove generazioni riconciliate
al’interno di un percorso di dignità della persona
salvaguardando i diritti di liberta e di convivenza sociale.
Mi fa vergognare quando parliamo di metterli in posti
sicuri e controllati? Controllati da chi. Ma siamo seri
almeno noi, che abbiamo conosciuto le rovine della guerra
e dei campi di sterminio messi in atto dalla pazzia di un uomo.
con milioni di morti sulla coscienza da non ripetersi più
se le parole hanno un senso, ricordiamocelo non vanno controllati,
ma vanno inseriti nel grande patrimonio di conoscenza
e di cultura del genere umano se vogliamo nei fatti e no a parole COME POPOLO DI DIO
la dignità delle persone. E la volontà di credere che è possibile farlo.
Caro Papa Francesco. Nel tuo pontificato, non fai mai mancare la voce di DIO verso le creature bisognose e infelici, come non capire il messaggio che con una continuità mandi mandi hai o prepotenti del mondo,quando indichi loro le sofferenze di interi popoli e le atrocità che si commettono nel nome della pace. Certo non è questa la pace che predica le sacre scritture, e neanche quella dei servitori di Cristo quando sollevano le ingiustizie verso esseri umani, i quali sono tutti fratelli nel nome di DIO E MARIA SANTISSIMA, DOVE LA TUA VOCE ILLUMINA LA GRANDEZZA DEL CRISTO RISORTO PER TOGLIERE I PECCATI DEL MONDO. DAI QUALI I STESSI GOVERNANTI DELLA TERRA DOVRANNO UN GIORNO MISURARSI CON DIO. MENTRE TU CARO PAPA,BENEDICI TUTTI NEL NOME DEL PADRE DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO AMEN FINO HA QUANDO IL BUON DIO, NELLA SUA MISERICORDIA, GIUDICHERA’ COME GIUSTO CHE SIA
UNA PREGHIERA DI GRAZIA la rivolgo al vescovo di Roma per una supplica per una persona cara,dove la mia amicizia è nata tantissimi anni fa, essendo il marito della cugina di mia moglie. Lo chiedo a lei nella sua infinita misericordia,una preghiera di conforto in questo momento doloroso e triste, solo un miracolo di DIO tramite la fede che è in lui può salvarlo. Un’uomo devoto a DIO, narrandolo nella poesia scrivendo i versi più belli aspettando il passaggio dal mondo terreno ha quello degli Angeli del Paradiso, riconciliando il peccato originario con il perdono di DIO CHE ACCOGLIE I SUOI FIGLI INSIEME ALLA MADRE DI GESU’ MARIA SANTISSIMA. Caro Papa Francesco, non voglio fare il suo nome, a Gesù non serve saperlo, lui che sa. Mi rivolgo io a Gesù essendo chiedendogli una supplica, per questo mio amico molto malato, ma fiero della sua devozione alla madre Chiesa e al cristo risorto, che ha dato la vita per noi peccatori. Credo che il perdono di DIO, toglie tutte le sofferenze, ridando a noi, la pace della fede e del perdono aprendoci le porte del paradiso venendo lui incontro ai suoi figli. benedicendoli come solo lui sa fare. Ciao Papa FRANCESCO E GRAZIE DELLA BENEDIZIONE CHE DAI A NOI TUTTI NELLA CHIESA CASA DI DIO
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Occhi di mandorla
Occhi di mandorla bimba piangente
piccola carne sopraffatta dalla paura della morte
mentre la disperazione apre una ferita
profonda nel petto della mamma
quanti demoni si sono impossessati e quali artigli
l’umanità tutta deve ricevere nel passaggio della morte
O furente destino che hai scolpito dentro la stessa terra
la condivisione e la lacerazione dei popoli
si provi a dire basta. O Dio, non siamo tutti uguali
a scontare il peccato del paradiso terrestre
i popoli hanno subìto e stanno ancora subendo la tua ira
come se di bianco la maledizione inflitta
diventasse solo la carne della povera gente nera
Un saluto mio e di tutta la mia famiglia. Ciao PAPA FRANCESCO
Le difficili relazioni con i Nomadi. (Gualtiero Fadda) 7/9/14
Se li accettiamo come Nomadi, o come profughi,
dobbiamo comportarci da gente civile
Senza fingere, non si può giocare come fa il Gatto con il Topo.
Avendo verificato la nostra debolezza nei nostri comportamenti
Di accoglienza negata, facendo finta di fare qualcosa
sapendo invece dì non fare nulla,
per risolvere la situazione incancrenita
Che ci portiamo dietro, dal tempo dei tempi.
Perche non discutiamo seriamente
la Carta dei diritti Europei e smettiamola
di fare sempre i pesci in barile molto dannosi
per tutta la comunità Europea.
Bisogna discutere i destini di un popolo
costretto ho no a girovagare senza il riconoscimento
di una Patria negata, siamo nel 2015
non torniamo indietro hai tempi dello oscurantismo,
la terra, il suo suolo è di tutti,
discutiamo anche se tardivamente l’annoso problema
e non prendiamoci in giro quando
ne parliamo con sufficienza, con l’unico scopo di mettere
l’uno contro l’altro, per avere una vergognosa copertura
della storia di quel popolo non certo dissimile al nostro
Avviamo un aperto confronto ispirato dai principi di uguaglianza,
troviamo un posto, anche per loro dentro e fuori
le mura domestiche delle Nazioni, sarebbe un esempio
di civiltà, invece di alimentare la discordia tra tutti i
( poteri politici Europei.) quando invece i bambini possono
crescere imparando
l’importanza di avere una casa facendo amicizia
con altri bambini e il valore sociale oltre il sapere
che la scuola può dare per raggiungere finalmente
i diritti negati alle nuove generazioni riconciliate
al’interno di un percorso di dignità della persona
salvaguardando i diritti di liberta e di convivenza sociale.
Mi fa vergognare quando parliamo di metterli in posti
sicuri e controllati? Controllati da chi. Ma siamo seri
almeno noi, che abbiamo conosciuto le rovine della guerra
e dei campi di sterminio messi in atto dalla pazzia di un uomo.
con milioni di morti sulla coscienza da non ripetersi più
se le parole hanno un senso, ricordiamocelo non vanno controllati,
ma vanno inseriti nel grande patrimonio di conoscenza
e di cultura del genere umano se vogliamo nei fatti e no a parole COME POPOLO DI DIO
la dignità delle persone. E la volontà di credere che è possibile farlo.
Caro Papa Francesco. Nel tuo pontificato, non fai mai mancare la voce di DIO verso le creature bisognose e infelici, come non capire il messaggio che con una continuità mandi mandi hai o prepotenti del mondo,quando indichi loro le sofferenze di interi popoli e le atrocità che si commettono nel nome della pace. Certo non è questa la pace che predica le sacre scritture, e neanche quella dei servitori di Cristo quando sollevano le ingiustizie verso esseri umani, i quali sono tutti fratelli nel nome di DIO E MARIA SANTISSIMA, DOVE LA TUA VOCE ILLUMINA LA GRANDEZZA DEL CRISTO RISORTO PER TOGLIERE I PECCATI DEL MONDO. DAI QUALI I STESSI GOVERNANTI DELLA TERRA DOVRANNO UN GIORNO MISURARSI CON DIO. MENTRE TU CARO PAPA,BENEDICI TUTTI NEL NOME DEL PADRE DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO AMEN FINO HA QUANDO IL BUON DIO, NELLA SUA MISERICORDIA, GIUDIGHERA’ COME GIUSTO CHE SIA
La Pasqua ci riporta nel ricordo
e nel dolore di una corona
di spine dentro la carne viva
del nostro amato Gesù.
Ricordando noi, il suo calvario
portando a fatica tra ali di folla
la sua croce come atto di amore,
sfidando la crudeltà con la misericordia
del padre suo, dipinto nello sguardo
sofferente ma pieno di amore
per i suoi figli che anche allora
non sapevano quello che avrebbero fatto.
Come oggi, i potenti non sanno quello
che fanno, mentre pregano il loro
DIO Santissimo e misericordioso
Nel nome del Padre del Figlio
E dello Spirito Santo Amen
TANTISSIMI AUGURI A TE
CARO PAPA FRANCESCO
VOSSA SANTIDADE , QUERO LHE PARABÉNIZAR E DESEJAR-LHE MUITA SAUDE MAIS SAUDE E MAIS SAUDE COM MUITAS BENÇÕES;
Prego sempre per lei Santo Padre,spero che un giorno possa incontrarlo insieme i miei figli.
UNA PREGHIERA DI GRAZIA la rivolgo al vescovo di Roma per una supplica per una persona cara,dove la mia amicizia è nata tantissimi anni fa, essendo il marito della cugina di mia moglie. Lo chiedo a lei nella sua infinita misericordia,una preghiera di conforto in questo momento doloroso e triste, solo un miracolo di DIO tramite la fede che è in lui può salvarlo. Un’uomo devoto a DIO, narrandolo nella poesia scrivendo i versi più belli aspettando il passaggio dal mondo terreno ha quello degli Angeli del Paradiso, riconciliando il peccato originario con il perdono di DIO CHE ACCOGLIE I SUOI FIGLI INSIEME ALLA MADRE DI GESU’ MARIA SANTISSIMA. Caro Papa Francesco, non voglio fare il suo nome, a Gesù non serve saperlo, lui che sa. Mi rivolgo io a Gesù chiedendogli una supplica, per questo mio amico molto malato, ma fiero della sua devozione alla madre Chiesa e al cristo risorto, che ha dato la vita per noi peccatori. Credo che il perdono di DIO, toglie tutte le sofferenze, ridando a noi, la pace della fede e del perdono aprendoci le porte del paradiso venendo lui incontro ai suoi figli. benedicendoli come solo lui sa fare. Ciao Papa FRANCESCO E GRAZIE DELLA BENEDIZIONE CHE DAI A NOI TUTTI NELLA CHIESA CASA DI DIO
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