Il popolo d’Israele prosegue il iniziato da Abramo, verso il monte Sinai e la terra promessa. La fede di Israele é luce di questo percorso che rende sempre visibile il traguardo. E’ un intervento reale quello di Dio nella storia di Israele fatto di eventi di cui il popolo beneficia che vivificano e costituiscono quella che sarà la fede di Israele. E’ dunque nella memoria tramandata di generazione in generazione che si trasmette la luce della fede di Israele ma anche le tentazioni e quel sentimento di incredulità che più volte il popolo di Israele si é trovato a fronteggiare.
E la più grande incredulità si rivela proprio il non credere in Dio, il sostituire quel Dio che non mostra il suo volto al Suo popolo con un idolo. Questo infatti, fatto dall’uomo, riveste i canoni umani, é comprensibile per l’uomo. La storia del popolo di Israele ci mostra quindi come, una volta persa la luce della Fede, l’uomo si aggrappi a queste piccole luci che rischiarano solo un breve tratto di cammino: sono gli idoli che non essendo in grado di dare all’uomo risposte complete, lo costringono a una ricerca continua, al politeismo, all’affidarsi a più divinità ognuna in grado di mostrare un pezzo di cammino e nessuna capace di indicare il vero traguardo finale.
Credere significa affidarsi a un amore misericordioso che sempre accoglie e perdona, che sostiene e orienta l’esistenza, che si mostra potente nella sua capacità di raddrizzare le storture della nostra storia. La fede consiste nella disponibilità a lasciarsi trasformare sempre di nuovo dalla chiamata di Dio. Ecco il paradosso: nel continuo volgersi verso il Signore, l’uomo trova una strada stabile che lo libera dal movimento dispersivo cui lo sottomettono gli idoli.
E a guidare il popolo nella ricerca della strada Dio chiama un mediatore, Mosé. E’ questi che parla con Lui, non il popolo per il quale il volto di Dio rimane nascosto. Ma dobbiamo fare attenzione, la mediazione non é un limite: non si tratta di limitare il contatto tra Dio e il Suo popolo. La mediazione é una apertura: la mediazione é intesa come la capacità di conpartecipare alla visione di Dio. Mosé grazie alla sua Fede si apre a Dio, si fida e si affida a Lui riuscendo così a vedere il cammino, che é il percorso che porta il popolo di Israele alla salvezza.
Ringraziamo lo Spirito Santo per averci mandato Papa Francesco. Le sue parole scolpiscono i nostri cuori e li fa diventare scrigni ricchi della Parola di Dio!
Santa Faustina Kowalska – I giorni della vita non sono uniformi, quando le nuvole nere mi copriranno il sole, cercherò come l’aquila di attraversare la loro barriera, per far conoscere agli altri che il sole non si spegne. Sento che Iddio mi permette di scostare i veli, affinché la terra non abbia dubbi sulla Sua bontà. Iddio non va soggetto ad eclissi, né a cambiamenti; rimane per l’eternità Uno e sempre lo Stesso. Niente può opporsi alla Sua volontà. Sento in me una forza sovrumana, sento il coraggio e l’energia che mi viene attraverso la grazia che dimora in me. Comprendo le anime che soffrono perché prive di speranza, poiché ho provato su di me questo tormento. Iddio, però no dà prove al di sopra delle forze. Spesso ho vissuto di speranza contro ogni speranza ed ho spinto la mia speranza fino alla totale fiducia in Dio. Avvenga di me quello che stabilito dall’eternità.
Santa Faustina si è sempre fidata di Gesù al punto tale che un giorno Gesù le dice: – Tu sei testimone della Mia Misericordia. Starai per i secoli davanti al Mio trono come viva testimone della Mia Misericordia-.
Che meraviglioso premio! Chiediamo anche noi al Maestro un po’ di lezioni sulla “Fiducia”. Lui, è contento di impartircele e poi… vedrete. Cosa? Beh, questa sorpresa è… personalissima. 🙂