Dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico oggi un argomento che dovrebbe essere caro a tutti, la difesa della nostra Madre Terra.
Ricorre infatti la cinquantesima Giornata Mondiale della Terra che, come afferma il Pontefice, è “un’opportunità per rinnovare il nostro impegno ad amare la nostra casa comune e prenderci cura di essa e dei membri più deboli della nostra famiglia”. E’ una nostra responsabilità poiché viviamo
“come un’unica famiglia umana e nella biodiversità con le altre creature di Dio”.
E’ veramente importante avere rispetto per quello che è poi un vero dono di Dio, la sua creazione, e invece cosa abbiamo fatto alla nostra cara Terra? “L’abbiamo inquinata, l’abbiamo depredata, mettendo in pericolo la nostra stessa vita” e così facendo “abbiamo mancato nel custodire la terra, nostra casa-giardino, e nel custodire i nostri fratelli. Abbiamo peccato contro la terra, contro il nostro prossimo e, in definitiva, contro il Creatore”. Come rimediare? Dovremmo risvegliare “il senso estetico e contemplativo che Dio ha posto in noi” e qualcuno si sta già occupando di questo pianeta così maltrattato, ricorda Francesco, infatti “si sono formati vari movimenti internazionali e locali per risvegliare le coscienze” ed esprime il suo apprezzamento per quanto stanno facendo, ma non è abbastanza, tutti devono scendere in strada perché abbiamo dimenticato che “non c’è futuro per noi se distruggiamo l’ambiente che ci sostiene ”.
Esorta per cui “a organizzare interventi concertati anche a livello nazionale e locale” poiché “necessitiamo di un piano condiviso per scongiurare le minacce contro la nostra casa comune” ricordando che tutti nel nostro piccolo possiamo fare la differenza: il bene tende a diffondersi.
Inoltre ha voluto ammonire quanti lo seguono: “siamo chiamati a ritrovare il senso del sacro rispetto per la terra, perché essa non è soltanto casa nostra, ma anche casa di Dio” e come tale dobbiamo averne cura. Sempre.