“Andate e fate discepoli tutti i popoli” dice il Vangelo di Matteo. E’ l’invito alla missione, all’uscita fuori di sé: lo stesso invito che Dio continua a rivolgere all’uomo dai tempi di Abramo. Tuttavia Papa Francesco ci dice che questo non significa partire e andare i missione all’altro capo del mondo.
Talvolta la missione é esattamente là dove siamo, là dove Dio ci colloca. E a quale missione siamo chiamati? Quella di portare il Vangelo alle genti, quella di far comprendere che Dio ama ciascuno di noi. E quando una persona scopre questo Amore, dice Papa Francesco “lo accompagna poi per tutta la vita“.
Perché ciascuno possa scoprire l’Amore di Dio, l’elemento chiave é l’ascolto, particolarmente rivolto alle due classi che l’attuale “umanesimo economicista” esclude: gli anziani e i giovani. Dice il Pontefice “hanno bisogno di essere ascoltati … Bisogna mettersi seduti, ascoltando forse lo stesso libretto, ma con una musica diversa, con identità differenti. La pazienza di ascoltare!“
E l’ascolto diventa quindi il seme per il dialogo, che é l’unico modo per far crescere la persona, la famiglia e la società. Con il dialogo,figlio dell’ascolto, tutti danno e tutti ricevono in ugual misura, animati da uno spirito di “umiltà sociale“. Si tratta della esplicazione pratica della solidarietà e della fraternità, elementi questi che rendono la nostra civiltà veramente umana.
Certo questo significa andare controcorrente, ma é così che deve essere! “Abbiate il coraggio di andare controcorrente a questa cultura. Avere il coraggio!” dice Papa Francesco altrimenti si rischia di venire travolti dalla corrente di questa “cultura efficientista“, di questa “cultura dello scarto“, abbandonando la fede
Andare contro corrente è una cosa che faccio da una vita, l’ho fatto, lo continuo a fare, lo farò ancora, ma Dio non ha ascoltato la mia preghiera nonostante la Fede e la coerenza che ho cercato di tenere sempre unita, Dio non mi ha premiato, ma mi ha dato solo poche cose che non mi danno nulla. Mi sono dato, mi sono sacrificato, mi sono offerto e tutte queste cose le ho fatte volentieri per Fede perché ci credevo e ci credo ma in cambio ho trovato solo desolazione e quanto più vado contro corrente più vengo combattutto da tutti e vengo preso per un poveraccio che in Dio ci crede per davvero. Anche i preti mi trattano male, anche i religiosi mi prendono a pesci in faccia, ma mi trattano male perché hanno paura di essere colpiti dai laici. Hanno paura che se mi danno retta i laici potrebbero fargli del male perché i laici italiani non sono come i laici delle altri parti del mondo, qui abbiamo dei laici molto ipocriti che hanno invaso quasi tutte le parrocchie e le associazioni laicali, sono laici che hanno il potere di modificare la liturgia della messa e se i preti non lo fanno quei laici vanno al vescovo e lo fanno sostituire perché è così che funziona la chiesa italiana.
Papa Franscesco ascolta la nostra preghiera…
Senza il dialogo sincero la famiglia e la società non hanno senso. Ma il dialogo presuppone il rispetto della verità. Si legge nel Vangelo: “Dicit ei Pilatus: Quid est veritas?”. L’affermazione folle e pesante: “Io sono la verità” (Gv 14, 6) comporta la condanna a morte, non lo sarebbe stata la presentazione come Messia. L’esperienza di fede, in Cristo e nella Chiesa, fa incontrare la verità. Ha ragione Papa Francesco: se non si ha il coraggio anche di andare controcorrente, di dialogare con coscienza, di cambiar vita, non ci sarà crescita né progresso.