Non facciamo resistenza allo Spirito Santo, ma accogliamo la Parola con docilità. Questa l’esortazione fatta da Papa Francesco, che nella Messa del mattino ha tenuto a rispolverare bontà, pace e padronanza di sé quali concetti che ogni cristiano dovrebbe fare suoi. Perché queste virtù sono il frutto di chi accoglie la Parola, la conosce e ne ha familiarità!
L’Apostolo Giacomo, nel primo capitolo della sua Lettera, esorta ad accogliere la Parola esattamente con quel termine: con “docilità”. Bisogna quindi essere aperti e non rigidi. Il primo passo per farlo è “aprire il cuore”. Dopo di che occorre “conoscere la Parola”, “conoscere Gesù”, che non a caso dice: “Le mie pecore ascoltano la mia voce, ed io le conosco ed esse mi seguono”.
Infine c’è un terzo elemento di cui tenere conto: la familiarità con la Parola del Signore. “Portare sempre con noi la Parola, leggerla, aprire il cuore alla Parola, aprire il cuore allo Spirito, è ciò che ci fa capire il senso della Parola stessa. Il frutto di questo atteggiamento, di questa familiarità, è un frutto grande: è il frutto della bontà, della gioia, della benevolenza, della pace, della mitezza e della padronanza di sé”.
E’ fondamentale che ogni cristiano accolga la Parola con docilità e che non opponga resistenza allo Spirito se vuol davvero comportarsi come il Signore ha detto di fare. Se questo percorso può destare perplessità o timori, inoltre, va ricordato che lo Spirito ci guiderà sempre a non sbagliare, a comportarci nel modo giusto e a vivere secondo i principi dello Spirito stesso. Bisogna insomma comportarsi in modo contrario rispetto alle resistenze che Stefano rimproverava ai capi, ai dottori della Legge.
Un cristiano che vuol conoscere Gesù, che vuol farlo per davvero, deve imparare a non usare la resistenza e a non essere rigido né con gli altri e tanto meno nei confronti di Dio.
Gioia nel leggere le spiegazioni per un comportamento da vero cristiano, nella realta’ e’ tanto difficile, leggendo i Vangeli ci si rende conto che era difficile anche 2000 anni fa, riflettendo sulla grazia di avere ancora il cristianesimo, tanta lode e gratitudine agli apostoli, umani come noi, deboli e peccatori, ma compresero e attuarono l’unione verso un bene comune, ognuno diverso dall’altro, unirono le diversita’ indirizzandole verso la propagazione della Parola, Il Verbo Fatto Carne, GESU’.—-Grazie apostoli di Gesu’, intercedete, come 2000 anni fa, che ci sia una nuova e abbondante discesa di SPIRITO SANTO—–