Papa Francesco, in un telegramma di cordoglio, ha ricordato il cardinale Dionigi Tettamanzi, scomparso stamani all’età di 83 anni. Tettamanzi, arcivescovo di Milano dal 2002 al 2011, è morto dopo una lunga malattia contro la quale ha cercato di lottare fino all’ultimo.
“Figlio tra i più illustri e pastore tra i più amabili”, ha scritto il Pontefice, “lo ricordo con gratitudine per l’intensa opera culturale e pastorale profusa”. Quella del cardinale Tettamanzi è stata una esistenza “feconda”.
Il Papa ha così ripercorso il lungo servizio reso “docilmente alla Chiesa”, partendo dall’incarico che Tettamanzi ricoprì come presbitero dell’arcidiocesi di Milano e come vescovo di Ancona-Osimo poi. Dopo di che Tettamanzi ricoprì il ruolo di segretario della Conferenza Episcopale Italiana, quello di arcivescovo di Genova e poi di arcivescovo della Chiesa Ambrosiana. Infine, fu anche Amministratore apostolico di Vigevano.
Il Papa ha tenuto a sottolineare la sollecitudine avuta da Dionigi Tettamanzi in qualità di Pastore. Di un Pastore “totalmente dedito al bisogno e al bene dei sacerdoti e dei fedeli”. Francesco ha rimarcato anche la sua peculiare attenzione “ai temi della famiglia, del matrimonio e della bioetica, dei quali era particolarmente esperto”.
Infine, nel telegramma il Papa ha elevato la sua preghiera a Dio affinché “accolga questo Suo fedele servitore, che egli ha tanto amato, nel gaudio e nella pace eterna”, rivolgendo un pensiero speciale a quanti lo hanno “amorevolmente assistito negli ultimi anni di malattia”.
Lui ora in cielo interceda per noi, che ci siano tanti santi pastori, come fu’ Lui. Grazie a Dio per questa bella figura sacerdotale, che il Suo esempio di vita sia da sprono per i giovani.