“Ecco la strada del Signore: – insegna Papa Francesco – adorare Dio, amare Dio, sopra di tutto e amare il prossimo.” L’amore verso Dio e l’amore verso il prossimo sono i due poli entro i quali si snoda la vita del cristiano, sono le direttrici che indicano il cammino, quello vero: come non smarrirci.
Lo smarrimento, l’incamminarsi verso un sentiero differente rispetto quello indicato da Dio, del resto, è un rischio quanto mai insito in ognuno di noi. Infatti, ci spiega il Pontefice, ognuno di noi è fatto a immagine e somiglianza di Dio. Questo significa che dentro ciascuno di noi vi è l’impronta di Dio.
La presenza di questa impronta di Dio genera in ogni persona il desidero, o meglio la necessità, di adorare. “Ma siccome tutti noi abbiamo bisogno di adorare – dice Papa Francesco – quando non adoriamo Dio, adoriamo le creature.” L’uomo dunque, ciascun uomo conosce Dio poiché ogni persona racchiude in sé l’immagine di Dio, tuttavia alcuni decidono coscientemente di dimenticarsi di Dio, dimenticarsi di glorificarlo e adorarlo. Ma essendo innato in questi il desiderio e la necessità di adorare, finiscono con l’adorare le altre creature o gli oggetti.
E’ questo il sunto dell’idolatria che è un peccato gravissimo poiché compiuto da chi pur avendo conosciuto Dio adora un altro. Si tratta dell”egoismo del proprio pensiero, il pensiero onnipotente, quello che io penso è vero: io penso la verità, io faccio la verità col mio pensiero”, chiarisce il Pontefice.
Ma, aggiunge Papa Francesco, non serve che guardiamo ai non cristiani: tra gli stessi cristiani abbiamo moltissimi idolatri. Sono quei cristiani che “cambiano la gloria di Dio incorruttibile con una immagine: il proprio io, le mie idee, la mia comodità…”
In ognuno di noi è dunque nascosta la tentazione dell’idolatria. “Tutti noi abbiamo dentro qualche idolo nascosto. – dice il Vescovo di Roma – Possiamo domandarci davanti a Dio: qual è il mio idolo nascosto?”
“Gesù consiglia: non guardare le apparenze, andare proprio alla verità.” Dobbiamo dunque avere il coraggio di guardare le nostre ipocrisie e liberarci di esse per riuscire a vedere il vero cammino, che è il percorso di amore verso Dio e verso il prossimo.
Sono forse io un idolo di me stesso? Non lo so… Forse sono un po’ ricreduto o forse sono cosciente dei miei mezzi, non lo so, ma vorrei essere un buon cirstinao, questo sì, vorrei essere un buon cristiano ma forse mi manca la mitezza.