La cultura del dialogo, costruire ponti che permettano di ricostruire la unità dei cristiani, nonostante le differenze che nel corso dei secoli sono venute a crearsi, continua ad essere tra i primi punti dell’agenda di Papa Francesco, come confermato da un recente messaggio che il Santo Padre ha inviato ai partecipanti al Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi.
Il Vescovo di Roma, nel proprio messaggio, assicura innanzitutto una vicinanza spirituale alla Chiesa Valdese e assicura “un particolare ricordo nella preghiera“. È bello ricordare, in questa occasione, come fu proprio Bergoglio il primo papa a visitare un tempio valdese, due anni fa, e come la comunità valdese abbia ricevuto con amore fraterno il Vescovo di Roma, ricambiando poi, l’anno scorso, la visita recandosi direttamente in Vaticano.
Nel proprio messaggio il Papa, pur indicando che tra la Chiesa Cattolica e quella Valdese, permangono delle “differenze” si augura che queste non siano un impedimento per trovare “forme di collaborazione nell’ambito dell’evangelizzazione, del servizio ai poveri, agli ammalati, e ai migranti e nella salvaguardia del Creato“.
Come ha più volte spiegato Francesco, infatti, la pace e la unità non è un progetto che si fa a tavolino facendo riunire dotti teologi, ma un cammino, un percorso di avvicinamento che parte innanzitutto dall’operare concretamente oggi secondo i dettami evangelici. Un cammino nel quale entrambe le Chiese sono guidate e accompagnate dallo Spirito Santo, che è l’Unico in grado di portare il dono dell’unità.
È in tal senso che Bergoglio, sempre nel proprio messaggio, “invoca dal Signore il dono di camminare con sincerità di cuore verso la piena comunione per testimoniare in modo efficace Cristo all’intera umanità, andando insieme incontro agli uomini e alle donne di oggi per trasmettere loro il cuore del Vangelo”.