Dopo aver incontrato nei giorni scorsi i , Papa Francesco ha scritto oggi al Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici in occasione del Seminario Internazionale di studio “Allenatori: educatori di persone“.
Nel proprio messaggio il Santo Padre ha elogiato la scelta di porre “l’accento sul ruolo di educatore, sia in ambito professionistico che amatoriale“. Infatti “tutti noi, nella vita, abbiamo bisogno di educatori – ha detto – persone mature, sagge ed equilibrate che ci aiutano a crescere nella famiglia, nel lavoro, nello studio, nella fede“.
Il ruolo dell’educatore è quello di incoraggiare “a muovere i primi passi in una nuova attività senza aver paura delle sfide e degli ostacoli da affrontare“. Tuttavia non si esaurisce qui: un allenatore sprona “a superare momenti di difficoltà” ed esorta “ad avere fiducia in noi stessi e nei nostri compagni” oltre che essere “accanto sia nei momenti di delusione e smarrimento sia in quelli di gioia e di successo“.
“La presenza di un buon allenatore-educatore si rivela provvidenziale soprattutto negli anni dell’adolescenza e della prima giovinezza – ha quindi riflettuto Bergoglio – L’influenza di un educatore, soprattutto per i giovani, dipende più da ciò che egli è come persona e da come vive che da quello che dice“. È per questo che “è importante allora che un allenatore sia esempio di integrità, di coerenza, di imparzialità, di giusto giudizio, ma anche di gioia di vivere, di capacità di stima, di pazienza e di benevolenza verso tutti e specialmente i più svantaggiati!“
Negli ambienti cattolici dello sport amatoriale, inoltre è importante che l’allenatore “sia esempio di fede! La fede, infatti, sempre ci aiuta ad alzare lo sguardo verso Dio – ha aggiunto il Vescovo di Roma – La fede, ci fa comprendere la dignità di ogni persona, anche di quella meno dotata e svantaggiata e ci dà quello sguardo di bontà sugli altri che ci fa superare la tentazione della rivalità troppo accesa e dell’aggressività“.
È in tale ottica che l’allenatore diventa una figura chiave, capace di “dare un contributo assai prezioso per creare un clima di solidarietà e di inclusione nei confronti dei giovani emarginati e a rischio di deriva sociale“.
“Come sarebbe bello se in tutti gli sport, e a tutti i livelli, dalle grandi competizioni internazionali fino ai tornei degli oratori parrocchiali – ha dunque concluso Papa Francesco – i giovani incontrassero nei loro allenatori autentici testimoni di vita e di fede vissuta!“
DIO TI BENEDICA SANTO PADRE FRANCESCO, ho sempre creduto nella coerenza tra il dire e il fare, positivo etico, una immagine pubblica ha il dovere di rispettare questo binomio, sono sotto gli occhi di tutti,i giovani li prendono come modello di riferimento,sopratutto nello sport, nella musica.Anche noi,persone qualunque, dobbiamo fare la nostra parte,ci dobbiamo impegnare.
Grazie. Ivana Barbonetti.