L’Omelia del Santo Padre vuole sottolineare la raccomandazione che Cristo ha lasciato ai suoi poco prima di tornare al Padre, e che fa di noi dei veri cristiani: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.” Gv 13,34.
L’amore come base di tutto. E pensare che questo comando Gesù lo ha dato quando sapeva che mancava poco alla sua morte dopo che uno dei suoi lo avrebbe tradito.
“Possiamo immaginare quale dolore Gesù portasse nell’animo, quale oscurità si addensava sul cuore degli apostoli, e quale amarezza vedendo Giuda che, dopo aver ricevuto il boccone intinto dal Maestro per lui, usciva dalla stanza per inoltrarsi nella notte del tradimento.” Eppure, raccomanda di amarsi sempre e comunque.
Questa è una certezza, l’amore di Dio per noi, e la cristianità si basa su questo, non sulle dottrine. “Lui ci ha amato per primo, Lui ci ha aspettato. Lui ci ama, Lui continua ad amarci. E questa è la nostra identità: amati da Dio. Questa è la nostra forza: amati da Dio.”
Questo amore deve essere la nostra forza, ciò che ci trasforma e che possiamo trasmettere agli altri, perché “possiamo amare solo perché Lui ci ha amati, perché dona ai nostri cuori il suo stesso Spirito, lo Spirito di santità, amore che ci guarisce e ci trasforma.”
Ma come dobbiamo amare? Dedicandoci agli altri, così come Cristo ha dedicato la sua vita a noi. “La santità non è fatta di pochi gesti eroici, ma di tanto amore quotidiano. […] Servire il Vangelo e i fratelli, offrire la propria vita senza tornaconto.” Amare incondizionatamente, questa è la chiave di tutto.
Diamo peso solo all’amore e a nient’altro, prodighiamoci nel rendere felici gli altri, solo così seguiremo davvero la strada che il Figlio di Dio ci ha indicato donandoci la sua stessa vita.