Comunicazione e Misericordia sono due tematiche strettamente connesse una con l’altra: lo scopo della comunicazione, infatti, è quello di costruire ponti, sanando le ferite e giungendo a toccare i cuori delle persone. Papa Francesco, nel messaggio per la cinquantesima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sottolinea come la comunicazione, anche nelle nuove forme come i Social Network, sia in grado di essere prossima alle persone: nel fare questo de essere in grado di comunicare con amore e senza giudicare.
“Ciò che diciamo e come lo diciamo, ogni parola e ogni gesto dovrebbe poter esprimere la compassione, la tenerezza e il perdono di Dio per tutti“, ha esordito il Santo Padre, sottolineando come “l’amore, per sua natura, è comunicazione“. È l’amore stesso, peraltro, che ci spinge a comunicare “da figli di Dio con tutti, senza esclusione“.
La comunicazione è dunque uno strumento che permette realmente “di creare ponti, di favorire l’incontro e l’inclusione“. Il cristiano, in quanto testimone di Gesù e della Misericordia di Dio, è chiamato a usare parole che facciano crescere la comunione e questo anche nel momento in cui “deve condannare con fermezza il male“. Sempre il cristiano cerca “di non spezzare mai la relazione” e, citando il Mercante di Venezia, ha ricordato come “la misericordia non è un obbligo. Scende dal cielo come il refrigerio della pioggia sulla terra. È una doppia benedizione: benedice chi la dà e chi la riceve“.
Rivolgendosi ai politici e ai diplomatici, il Santo Padre ha detto di usare un linguaggio che non alimenti odio e paura, mentre rivolgendosi ai Vescovi e ai sacerdoti ha detto di non umiliare mai “coloro che la mentalità del mondo considera perdenti e da scartare!“. In tal senso ha ricordato come la misericordia aiuti “a mitigare le avversità della vita e offrire calore a quanti hanno conosciuto solo la freddezza del giudizio“.
Infine, Francesco, ha fatto notare come anche “e-mail, sms, reti sociali, chat possono essere forme di comunicazione pienamente umane“, poiché “non è la tecnologia che determina se la comunicazione è autentica o meno, ma il cuore dell’uomo“. Anche i Social Network sono luoghi dove si comunica e anche questi sono luoghi dove il cristiano può e deve evangelizzare, comunicando, esprimendo amore e misericordia. “In un mondo diviso, frammentato, polarizzato – ha concluso Papa Francesco – comunicare con misericordia significa contribuire alla buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità“.
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Buon giorno papa feancesco…
Katia
Supremazia e avidità di poteri e ricchezze, in permanente esercizio di strategie di potenziamento, sono i mali peggiori che imperversano sull’intera umanità. In ogni ambito, non ci si ferma davanti a nulla, nemmeno dinanzi alla distruzione della vita umana, che non ha più alcun senso per il potere scellerato.
Oggi il mondo dilaga in sconquassi e degradazioni. Perché?!
Mancano amore e misericordia autentici?!
“comunicare con misericordia significa contribuire alla buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità“.
Si cominci da chi “guida”, senza distinzione di soggetti, ma cogliendo la sofferenza dei più umili ed emarginati da egoismo e cupidigia, pietrificate nell’irremovibile indifferenza, a tutela dei propri profitti. Misericordia? Con queste irriducibili premesse?
La fratellanza nell’umanità, si concreta con iniziative coerenti e pratiche; con interventi, nel proprio ambito, rimuoventi ostracismi e ipocrisie, che con la misericordia non hanno proprio nulla da spartire.
Ogni altro enfatismo si perde con infruttuosità di qualsiasi “fratellanza in umanità”
Tutto ciò, percepibile e comprensibile alle persone rette e semplici, diventa muro per i furbi “sordomuti”.
Fatti, interventi e provvedimenti concreti e coerenti nella precisa dislocazione dove le parole scivolano, nella consapevolezza della propria intoccabilità, operante nel sordomutismo finalizzato a lasciare intatti solo i propri profitti.
La misericordia ripudia tali sistemi.
Fatti, fatti, fatti, che siano da esempio per la condivisione e costruttiva, reale fratellanza nell’umanità.
Chi, più di Papa Francesco, può attuarlo?!
Gracias Santo Padre. Un abrazo desde Montevideo Uruguay