La prima Udienza del mese di dicembre prosegue con la catechesi su San Giuseppe, e si medita oggi sul suo essere uomo giusto oltre che sposo di Maria.
È nel Vangelo di Matteo che capiamo quanto fosse giusto quest’uomo che, promesso sposo di Maria, quando seppe che lei era incinta, potendo ripudiarla come era costume all’epoca, decise di non farlo pubblicamente poiché così sarebbe stata lapidata. “Dentro di lui l’amore per Maria e la fiducia che ha in lei gli suggeriscono un modo che salvi l’osservanza della legge e l’onore della sposa: decide di darle l’atto di ripudio in segreto, senza clamore, senza sottoporla all’umiliazione pubblica.” E noi invece spesso ci lasciamo andare al pettegolezzo e al chiacchiericcio.
Ma ecco che Dio manda un angelo in sogno a Giuseppe a spiegare l’accaduto, distogliendolo dal suo proposito. Anche a noi tante volte accadono cose brutte ma che possono nascondere un fine diverso, per questo non dobbiamo lasciarci prendere dalla tristezza ma avere una visione più ampia. “Proprio davanti ad alcune circostanze della vita, che ci appaiono inizialmente drammatiche, si nasconde una Provvidenza che con il tempo prende forma e illumina di significato anche il dolore che ci ha colpiti.”
Anche per i due promessi sposi sembra che tutto debba andare diversamente da come avevano certamente immaginato, accade a tutti, ma il Pontefice lascia un messaggio agli innamorati: “la prima fase è sempre segnata da un certo incanto, che ci fa vivere immersi in un immaginario che spesso non corrisponde alla realtà dei fatti. Ma proprio quando l’innamoramento con le sue aspettative sembra finire, lì può cominciare l’amore vero. Amare infatti non è pretendere che l’altro o la vita corrisponda alla nostra immaginazione; significa piuttosto scegliere in piena libertà di prendersi la responsabilità della vita così come ci si offre.”
E un ultimo prezioso consiglio, mai andare a dormire senza aver fatto la pace.
Se non spieghi le cause del dolore nessuno accetta il dolore. E quando le hai spiegate e sai che il dolore viene da satana lo rifiuti ma devi lottare contro l’autorità che ti impone il dolore. L’autorità è il volto familiare della morte.