Ieri 26 novembre il mondo del calcio piange la morte di un grande sportivo, Diego Armando Maradona, personaggio eccentrico e controverso tanto forte in campo quanto fragile nella vita.
Argentino come Papa Francesco, i due si sono incontrati più volte e Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa vaticana ha detto
“ Papa Francesco informato della morte di Maradona, ripensa con affetto alle occasioni di incontro di questi anni e lo ricorda nella preghiera, come ha fatto nei giorni scorsi da quando ha appreso delle sue condizioni di salute ” .
I due si erano incontrati la prima volta il primo settembre 2014 quando Francesco aveva ringraziato i campioni del calcio che avrebbero partecipato alla partita interreligiosa per la pace quella sera organizzata da “Scholas occurrentes”, promossa dal Papa, e dall’associazione di Xavier Zanetti, altro importante campione argentino, “Fondazione P.u.p.i Onlus”.
In quell’occasione Maradona abbracciò commosso il Papa e gli fece dono della maglia con su scritto “Francisco” e la dedica: “A Papa Francesco con tutto il mio affetto e molta pace per tutto il mondo”. Ai microfoni di molti giornalisti, confessa poi di essersi allontanato dalla Chiesa ma di aver sentito profonda vicinanza con Francesco per la sua attenzione verso i poveri.
E ai microfoni di radio Vaticana Maradona elogiò il Pontefice “ Vorrei davvero ringraziare Francesco per tutto l’affetto che mi dà. Oggi credo che tutti noi riconosciamo che è un fenomeno, che farà qualcosa per i ragazzi e che abbiamo un Papa fantastico. […]Oggi posso dire di essere sostenitore di Francesco. Il primo sostenitore di Francesco sono io. Il Santo Padre mi tratta come un fratello e tratta tutti nella stessa maniera. Lui tratta tutti allo stesso modo: bacia tutti, abbraccia tutti. Lui ha poco tempo a disposizione, lavora tantissimo ma trova sempre il tempo per tutti. ”
Parole di tanti anni fa ma sempre attuali, da campione a campione.