Riflessioni di Papa Francesco

Angelus del 1° Gennaio: Riflessioni sulla pace e sul dono della maternità

Durante l’Angelus del primo giorno dell’anno, Papa Francesco ha offerto una profonda meditazione sul Vangelo della liturgia odierna (Lc 2,16-21), che narra l’arrivo dei pastori alla grotta di Betlemme. La scena del Natale continua a stupire e a commuovere, con i pastori che trovano Maria, Giuseppe e il Bambino adagiato nella mangiatoia. «Il nuovo nato è il “salvatore”, il “Cristo”, il “Signore”», ha sottolineato il Pontefice, ricordando il messaggio angelico di gioia e speranza.

Il Papa ha riflettuto sul significato del nome Gesù, che in ebraico significa “Dio salva”. Questo nome rappresenta la missione del Figlio di Dio, venuto nel mondo per donare la sua vita e rivelare l’amore eterno del Padre, portando la pace. «Dio ha scelto di nascere per noi», ha dichiarato Papa Francesco, evidenziando l’unicità di questo dono divino.

Un pensiero speciale è stato rivolto al cuore di Maria, la Santa Madre di Dio. «Questo cuore ha ascoltato l’annuncio dell’Arcangelo, ha abbracciato Elisabetta, e ora batte con la speranza della redenzione per ogni creatura». Richiamando l’importanza della figura materna, il Papa ha invitato a pensare alle madri che oggi gioiscono per i loro figli e a quelle che soffrono per la perdita dei propri cari a causa di violenza, odio e guerra. «Quanto è bella la pace! E quanto è disumana la guerra, che spezza il cuore delle mamme!».

Alla luce del mistero del Natale, il Pontefice ha invitato ciascuno a contemplare il dono della nascita di Gesù e a rispondere con gesti concreti di pace, perdono e riconciliazione. «Maria, la Santa Madre di Dio, ci insegni a custodire nel cuore e a testimoniare nel mondo la gioia del Vangelo».

Dopo l’Angelus: l’appello alla pace e alla remissione dei debiti

Nel messaggio dopo l’Angelus, Papa Francesco ha rivolto i suoi auguri di buon anno a tutti i presenti, ai romani, ai pellegrini e a quanti seguivano attraverso i media. Ha ringraziato il Presidente della Repubblica Italiana per il suo messaggio di fine anno, assicurandogli la sua preghiera.

Richiamando la Giornata Mondiale della Pace, istituita da Papa Paolo VI, il Santo Padre ha posto l’accento sul tema della remissione dei debiti, particolarmente significativo in questo Giubileo. «Il primo a rimettere i debiti è Dio», ha ricordato il Papa, esortando i governanti a seguire l’esempio divino, cancellando o riducendo i debiti dei Paesi più poveri.

Infine, ha espresso gratitudine per tutte le iniziative di preghiera e impegno per la pace, come la Marcia nazionale svoltasi a Pesaro e la manifestazione “Pace in tutte le terre” organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio. Papa Francesco ha ribadito con forza che «la guerra è sempre una sconfitta» e ha invitato alla preghiera per i popoli martoriati dai conflitti, come quelli in Ucraina, Gaza, Israele, Myanmar e Kivu.

Concludendo, ha salutato con affetto i pellegrini, le bande musicali provenienti dagli Stati Uniti, i fedeli di Pontevedra e i volontari della Fraterna Domus, incoraggiando tutti a lottare per la pace. «Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!», ha detto il Papa, affidando il nuovo anno alla benedizione del Signore e della Vergine Madre.

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