Papa Francesco, all’Angelus, ha commentato il Vangelo della liturgia del giorno (Mc 12,38-44), soffermandosi sull’episodio in cui Gesù denuncia l’atteggiamento ipocrita di alcuni scribi nel tempio di Gerusalemme. Il Papa ha ricordato che “a questi ultimi era affidato un ruolo importante nella comunità d’Israele: leggevano, trascrivevano e interpretavano le Scritture”, e per questo motivo erano tenuti in grande considerazione dalla gente.
Tuttavia, ha sottolineato come spesso il comportamento di questi scribi non corrispondesse ai loro insegnamenti, dimostrando incoerenza. “Alcuni, infatti, forti del prestigio e del potere di cui godevano, guardavano gli altri dall’alto in basso”, ha affermato Papa Francesco, aggiungendo che essi si nascondevano dietro una facciata di rispettabilità e legalismo per ottenere privilegi, arrivando persino a commettere furti a danno dei più deboli, come le vedove. “Invece di usare il ruolo di cui erano investiti per servire gli altri, ne facevano uno strumento di prepotenza e di manipolazione”, ha spiegato il Pontefice, evidenziando come anche la preghiera potesse diventare, per loro, un momento di ostentazione di perbenismo e finta pietà.
Papa Francesco ha quindi esortato i fedeli a seguire l’esempio di Gesù, il quale insegnava a vivere l’autorità come un sacrificio di sé e un servizio umile. Ha invitato a riflettere sul proprio comportamento: “Io come mi comporto nei miei ambiti di responsabilità? Agisco con umiltà, oppure mi faccio vanto della mia posizione?”, chiedendo se si tratta le persone con rispetto e generosità o con arroganza, specialmente i più fragili.
Alla fine della riflessione, il Santo Padre ha chiesto l’intercessione della Vergine Maria, affinché aiuti tutti a combattere la tentazione dell’ipocrisia e a fare il bene con semplicità, senza cercare di apparire. “Gesù dice a loro ‘ipocriti’, è una grande tentazione l’ipocrisia”, ha concluso il Papa.
Dopo l’Angelus
Dopo la preghiera dell’Angelus, Papa Francesco ha ricordato alcuni eventi e ha fatto appelli per diverse situazioni nel mondo. Ha menzionato la beatificazione di don Giuseppe Torres Padilla a Siviglia, lodandone l’esempio di carità verso i bisognosi, e ha chiesto un applauso per il nuovo Beato. Ha poi ringraziato quanti si impegnano nella Piattaforma d’Azione Laudato Si’ e ha espresso l’auspicio che la Conferenza sui cambiamenti climatici COP 29, in programma a Baku, possa contribuire efficacemente alla tutela della “casa comune”.
Il Papa ha espresso vicinanza alla popolazione dell’Isola di Flores, in Indonesia, colpita dall’eruzione di un vulcano, pregando per le vittime e gli sfollati. Ha inoltre rivolto un pensiero agli abitanti di Valencia, in Spagna, colpiti da un’alluvione, e ha chiesto ai presenti: “Avete pregato per Valencia? Avete pensato di fare qualche contributo per aiutare quella gente?”.
Papa Francesco si è detto preoccupato per le notizie provenienti dal Mozambico e ha invitato tutti al dialogo e alla ricerca di soluzioni giuste. Ha esortato a pregare per la popolazione mozambicana affinché non perda fiducia nel cammino della democrazia, della giustizia e della pace. Ha inoltre rinnovato il suo appello alla preghiera per l’Ucraina, colpita da attacchi contro ospedali e altri edifici civili, e per altri paesi colpiti da conflitti, tra cui Palestina, Israele, Libano, Myanmar e Sudan. “Preghiamo per la pace nel mondo intero”, ha esortato il Papa.
Infine, ha ricordato la Giornata del Ringraziamento celebrata dalla Chiesa italiana, esprimendo gratitudine al mondo agricolo e incoraggiando a coltivare la terra con rispetto per le future generazioni. Ha poi salutato i fedeli presenti in Piazza San Pietro, provenienti da diverse parti del mondo, e ha concluso con il consueto invito: “Per favore non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.
