“Basta con queste omelie interminabili, noiose – aveva detto alcuni giorni fa il Pontefice – nelle quali non si capisce niente“. Ma è solo questione di forma?
Fin dall’inizio del suo pontificato Papa Francesco ha segnato un cambiamento rispetto al passato con omelie particolarmente brevi, dirette e semplici. Con una semplicità incredibile, infatti, egli riesce a rendere chiari anche i concetti più complessi raffrontandoli con il vissuto quotidiano di ogni persona.
Certo la forma ha la sua importanza: utilizzare il linguaggio della gente, con qualche frase d’effetto che rimane dentro più di tante parole complicate e che come un piccolo germoglio fa crescere la curiosità per il messaggio del Vangelo permette a chi ascolta il Pontefice di sentirlo vicino, di sentire che gli sta parlando in maniera diretta, a tu per tu.
Ma non è solo questo; quello che tocca della forma personale di porgersi del Pontefice è l’andare al cuore e il parlare con il cuore.
I fedeli hanno bisogno di questo, di sentire la vicinanza della Chiesa, di sentire che la Chiesa sa ancora parlare a ognuno, allo stesso modo nel quale Gesù si rivolgeva in forma diretta e personale a ogni persona.
La riscoperta della forma di predicare che era propria di Gesù, fatta di gesti e di sostanza, non solo di parole, è alla base del magistero di Papa Francesco.
A parlare deve essere in primis la testimonianza, poi le parole. Testimoniare il vangelo con la vita, essere portatori di quei valori che si professano ed essere esempio di quella misericordia che è l’Amore di Dio.
No a prediche noiose dunque ma soprattutto no a prediche prive dell’esempio concreto dell’apostolato.
Alla forma si sostituisce la sostanza: non è un mero invito a ridurre la lunghezza delle omelie quello di Papa Francesco ma un monito a vivere le omelie in modo che lo Spirito Santo possa generare quella fecondità pastorale che è il dono e la promessa che Dio fece ad Abramo.
CIAO PADRE, OGNI GIORNO MI EMOZIONI, TI SALUTI, PREGO X TE, VORREI VENIRE A TROVARTI A ROMA COME POSSO FARE X ABBRACCIARTI E RINGRAZIARTI X QUELLO CHE FAI X NOI ANTONELLA
Grazie Santo Padre spero che le notizie che mi arrivano tutti i giorni arrivino anche ai nostri Sacerdoti, affinchè possano capire come la pensi, e possano copiare i tuoi metodi, le Omelie devono dare una spiegazione del Vangelo sviscerandolo con semplicità in modo che tutti possano capirlo, a volte trovi alcuni Sacerdoti che avvicinano in Santo Vangelo a chi non sa essere nel suo mirino e critica il suo comportamento. Oggi facciamo la comunione senza la confessione ma ci rivolgliamo al nostro Padre affinchè accetti i nostri peccati e li bagni della sua Misericordia. Era A Perugia e ho sentito un sacerdote dire una bella frase:”Cari fedeli oggi aveta preso il corpo di Gesù facendo la Sata Comunione ma dalla prossima settimana voglio vedere chi ha il coraggio di venire all’Altare a prendere la comunione senza la confessione, guardando il Crocifisso, Voglio propio vedere!!” bella frase di quel Sacerdote, ha avuto tanto coraggio. Così dovrebbero agire i nostri Sacerdoti, e poi seguire il tuo esempio in tutto. Grazie Papa Francesco mi hai cambiato il carattere ed ora sono alla ricerca per avere più Fede. Ciao Francesco.
Se Papa Francesco ha notato questo particolare, vuol dire che
avrà capito che c’era una nota stonata. Infatti molti sacerdoti
nelle chiese, predicano tanto ma “razzolano” non tanto bene.
Mi spiace dire queste parole, non sono mancanza di rispetto,
ma solo la realtà. Ribadisco il fatto che tanti preti non seguono
molto i ragazzi, come si faceva invece un tempo.
Ora tanti sono indaffarati con il pc, quindi non vivono tra loro.
Comunque c’è la speranza di una chiesa nuova, più umana. Grazie
Papa Francesco.
Grande PAPA Francesco ci voleva uno come te, per svegliare le anime… Grazie a DIO di averci mandato TE
Come sempre Francesco ha centrato un altro bersglio sensibile del nostro essere chiesa
Il problema è che tanti sacerdoti e Vescovi in particolare non pascolano più in mezzo al gregge quindi non hanno la cognizione reale del mondo che li circonda arrancano mentre il mondo in gran parte Scristianizzato sta andando da un altra parte Le omelie quindi non si incarnano nel nostro quotidiano ma spesso sono trattati Teologici che mantengono Cristo e la Madonna sempre in posizione elevata tra le nuvolette azzurre mentre invece Madre e Figlio sono costantemente presenti tra noi anche se molto spesso anche noi che celebriamo l’Eucarestia non li riconosciamo perchè il loro volto è quello del nostro vicino in difficoltà è quello del senza fissa dimora che dorme coperto da cartoni è quello di un nostro congiunto con il quale abbiamo litigato e che magari ha bisogno di aiuto E’ il volto di tutte le miserie e sofferenze umane
caro Papa Francesco hai proprio ragione! Io frequento assiduamente la S. Messa da poche settimane, quando entro in Chiesa prendo il volantino dove si leggono i passi del Vangelo, che seguo ascoltando e leggendo contemporaneamente. Ma quando il sacerdote commenta, forse è l’eco della chiesa…ma non capisco bene ciò che sta dicendo. Inoltre devo imparare i cantici religiosi perché quasi mi vergogno a non cantare come fanno gli altri. Mi avvolgo nel mio raccoglimento verso Gesù, perché so che Lui mi capisce…..E poi talvolta è così buio che non riesco nemmeno a leggere…che Dio mi perdoni, ma sia l’udito che la vista miei non sono di eccellente qualità perché sono non più giovane. Che Dio Ti abbracci sempre per trasmetteTi tanta forza e coraggio di cui hai costantemente bisogno. Mi raccomando, Ti prego di ricordare la Chiesa di San Francesco in Viale Carlo Canepa a Genova Sestri Ponente, come Ti ho scritto nella lettera che Ti ho mandato recentemente. Grazie e buona giornata.
Un uomo semplice come Papa Francesco non poteva che dire queste parole. A volte certe omelie sono così lunghe e noiose che rende difficile la comprensione e si fa fatica a seguirle. La semplicità rende più bello ed interessante tutto!
Meno parole e più fatti da parte della chiesa avvicinano i fedeli.
Sono daccordo con il nostro Amato Papa tante parole non servono ma ai piccoli della terra serve la sostanza ,le poche e vere parole toccano il cuore …la lunghe omelie annoiano e non danno niente ,bisogna scendere dal pulpito e parlare semplicemente sul quotidiano di ognuno di noi che vive in questo mondo con tutti i dolori e le difficolta’ di ogni giorno…essere come Papa Francesco che nella sua semplicita’ riesce ad entrare nel cuore degli ultimi e di coloro che si sentono grandi ..
IN questo mondo cosi martoriato servono le parole concrete e un po’ di vero conforto anche al singolo che vive nella sofferenza…..GRAZIE PAPA MIO GRANDE ED ADORATO TU SEI DAVVERO IL SANTOII DI DIO ,COLUI CHE ASPETTAVAMO….
Il nostro dolcissimo Papa potrebbe parlare per ore e, sono sicura, non perderemmo nemmeno una sua parola, Dio gli ha veramente donato la capacità di entrare nel cuore delle persone e, cosa ancora più importante, vive ciò che predica e questo lo rende davvero speciale…………….
come sempre parole che sottolineano la capacità di capire e seguire ciò che la “gente” vuole. Noi vogliamo capire, capire subito e nel caso Suo Papa Francesco avere l’esatta misura di “quanto si dice e quanto si fa”. Questo rafforza la fiducia nella Chiesa, e accentua la volontà di seguire le Sue parole Santo Padre.
In questo momento abbiamo la necessità di ascoltare chi ci dimostra concretezza.
Grazie Papa Francesco.
Magari caro Santo Padre, vedi se con la tua dialettica umile e comprensibile a tutti riesci a far capire qualcosa sulla situazione del popolo italiano a quei bifolchi di politici…
Grazie Santo Padre, grazie perchè dopo tanti anni mi hai ridato un minimo di fiducia nell’istituzione Cattolica della Chiesa