Nel corso dell’Udienza tenutasi nell’Aula Paolo VI prosegue la meditazione sulle lettere di San Paolo ai Galati, e l’argomento su cui oggi pone il punto Papa Francesco è l’osservanza della Legge Mosaica.
Una Legge che è stata necessaria prima della venuta di Cristo, ma che poi è stata ritenuta non più obbligatorio osservare. “L’Apostolo scrive: -Se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge- (Gal 5,18). Invece i detrattori di Paolo sostenevano che i Galati avrebbero dovuto seguire la Legge per essere salvati. Tornavano indietro.” Ad un tempo in cui Dio aveva stretto un’alleanza con il suo popolo; “secondo vari testi dell’Antico Testamento, la Torah – che è il termine ebraico con cui si indica la Legge – è la raccolta di tutte quelle prescrizioni e norme che gli Israeliti devono osservare, in forza dell’Alleanza con Dio.”
Era necessaria per via del paganesimo, così Dio attraverso la Sua Legge ha indicato al Suo popolo la strada da seguire per renderlo felice e vivere secondo le Sue volontà, senza errori. “Più volte, soprattutto nei libri dei profeti, si riscontra che la non osservanza dei precetti della Legge costituiva un vero tradimento all’Alleanza, provocando la reazione dell’ira di Dio. Il legame tra Alleanza e Legge era talmente stretto che le due realtà erano inseparabili. La Legge è l’espressione che una persona, un popolo è in alleanza con Dio.” Ma San Paolo spiega ai Galati che “la Legge non è alla base dell’Alleanza perché è giunta successivamente, era necessaria e giusta ma prima c’era la promessa, l’Alleanza.” Nello stesso tempo però la difende in quanto di origine divina, e la descrive come “un cammino che ti porta avanti verso l’incontro.” Questo è il messaggio: “tutti quelli che hanno la fede in Gesù Cristo sono chiamati a vivere nello Spirito Santo, che libera dalla Legge e nello stesso tempo la porta a compimento secondo il comandamento dell’amore. Questo è molto importante, la Legge ci porta a Gesù.”