Papa Francesco nella propria riflessione di oggi che ha preceduto la preghiera del Regina Coeli ha spiegato la parabola della vite e dei tralci: quando siamo intimamente uniti a Gesù, riceviamo i doni dello Spirito Santo e “da questi atteggiamenti si riconosce se uno è un vero cristiano, come dai frutti si riconosce l’albero“.
È Gesù stesso, “nel momento in cui sa che la morte è ormai vicina“, che percepisce l’importanza per i discepoli di comprendere appieno “una verità fondamentale: anche quando Lui non sarà più fisicamente in mezzo a loro – ha detto – essi potranno restare ancora uniti a Lui in un modo nuovo, e così portare molto frutto“.
Per spiegare loro questo e al fine di “imprimerlo bene nella loro mente”, Egli utilizza una immagine, “l’immagine della vite e dei tralci e dice così: «Come il tralcio non può portare frutto da sé stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci» (Gv 15, 4-5). – ha dunque spiegato il Santo Padre – Con questa figura ci insegna come rimanere in Lui, essere uniti a Lui, benché Lui non sia fisicamente presente“.
Questa immagine però ci insegna anche una seconda cosa, ovvero che “se al contrario uno perdesse questa unione con Lui, questa comunione con Lui – ha aggiunto il Vescovo di Roma – diventerebbe sterile, anzi, dannoso per la comunità“.
Cosa ci dice Gesù con la parabola della vite e dei tralci? Egli ci spiega che “Gesù è la vite, e attraverso di Lui – come la linfa nell’albero – passa ai tralci l’amore stesso di Dio, lo Spirito Santo… I tralci non sono autosufficienti, ma dipendono totalmente dalla vite, in cui si trova la sorgente della loro vita. Così è per noi cristiani…Se uno è intimamente unito a Gesù, gode dei doni dello Spirito Santo, che – come ci dice san Paolo – sono «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22); e di conseguenza fa tanto bene al prossimo e alla società, è una persona cristiana“.
Attraverso questa parabola, dunque, Gesù ci insegna anche una cosa ulteriore: dal possesso degli atteggiamenti che provengono dai Doni dello Spirito Santo “si riconosce se uno è un vero cristiano, come dai frutti si riconosce l’albero. – ha spiegato Papa Francesco – Riceviamo un nuovo modo di essere, la vita di Cristo diventa nostra: possiamo pensare come Lui, agire come Lui, vedere il mondo e le cose con gli occhi di Gesù. Di conseguenza, – ha aggiunto – possiamo amare i nostri fratelli, a partire dai più poveri e sofferenti, come ha fatto Lui, e amarli con il suo cuore e portare così nel mondo frutti di bontà, di carità e di pace“.
Io cerco sempre Gesù, la Sua Madre misericordiosa, il Padre Celeste….perché io credo in Loro….e nello Spirito Santo. Non sarebbe comprensibile l’esistenza dell’universo senza di Loro…….l’uomo non ne sarebbe stato davvero capace! La quiete nell’anima che si sente nei momenti di silenzio quando ci rivolgiamo alla Santissima Trinità ed a Maria….la nostra Madre Celeste, fonte di misericordia e amore infinito….dedichiamo tante preghiere a questa Dolcissima Madre durante tutto questo mese di maggio….se le merita veramente.
Io non sono ancora una perfetta cristiana….cerco di poterlo diventare, ci sono molte persone migliori di me, e quelle che mi sembrano più carenti, cerco di correggerle per quel poco che posso, naturalmente quando accettano di ascoltare.
Auguro al caro Papa Francesco una buona giornata, così come a tutti coloro che leggono.
Il vero cristiano Santo Padre si riconosce da come tende la mano a chi gli è di fronte senza problemi. Perché il suo cuore gli indica di cosa l’altro ha bisogno, perché se c’è Dio nel cuore ogni momento della nostra vita è importante agli occhi di nostro Signore e ascoltare la sua voce è percorrere la vita da vero cristiano.
Io prego per avere sempre la possibilità di tendere la mano a chi ha bisogno di aiuto.
Anastasia
…amen , alleluia !
Gracias Padre por recordarnos que no debemos separarnos ni un segundo de Jesús, pido a nuestro Padre Dios, nuestro Señor Jesucristo y a mamita María lo siga bendiciendo y cuidando
Prezado Papa Francisco
Preciso lhe enviar um livro de muita importância para o senhor, e solicito como poderia fazer para lhe entregar. Sou um amigo dos mundos do sonho onde fui apresentado e lhe cumprimentei, onde tem uma reunião semanalmente na praça do Vaticano. Seria muito interessante que fosse uma entrega pessoal, onde lhe conheceria pessoalmente para falar coisas preciosas da vida e do mundo. Posso fazer a entrega na Bolívia quando vier a América do Sul novamente. Peço sua aprovação e como poderia lhe entregar o livro de suma importância do Cristo Cósmico.
Agradeço caso aprove esse encontro e aguardo notícias do nosso encontro físico. Um abraço fraterno no seu coração. Que Deus acompanhe em sua obra Divina.
Claudio Criniti – Brasil – Tel. + 55 13 21383930 ou 13 996416199
Lindas palabras y lindas intensiones, entonces por qué elige al cura Barros como Obispo de Osorno?.
Ha ragione Santo Padre
senza la vite la nostra esistenza non avrebbe senso. Non siamo autosufficienti, la sua energia ridona senso e significato al nostro cuore, che si lacera senza la Sua Presenza.
Ringrazio il Signore per avermi donato la grazia della Sua Presenza Sua Santita’.
E’ fondamentale in questa realta’ lacerata, far memoria dei doni dello Spirito Santo.
La luce che sgorga dal cuore di Gesu’
e’ come un manto di tenerezza infinita, che sana le ferite piu’ profonde.
Le scintille di luce che scendono dal cielo, donano alla nostra esistenza il vero senso della vita.
Un infinito grazie per la Sua guida Spiritule, e’ un tesoro ineguagliabile.