è stato l’ultimo appuntamento pubblico della : non si è trattato di un semplice omaggio alla comunità Valdese ma di un vero e proprio momento ecumenico, nel quale il Santo Padre ha chiesto «perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi».
Si è trattato di un momento storico, dunque, non solo perché era la prima volta che un Pontefice visitava una Chiesa Evangelica Valdese, ma perché è stata l’occasione per un ulteriore avvicinamento tra le due famiglie di cristiani: «uno dei principali frutti che il movimento ecumenico ha già permesso di raccogliere in questi anni – ha detto il Vescovo di Roma durante il proprio intervento – è la riscoperta della fraternità che unisce tutti coloro che credono in Gesù Cristo e sono stati battezzati nel suo nome».
«Questo legame non è basato su criteri semplicemente umani, – ha ulteriormente chiarito il Pontefice – ma sulla radicale condivisione dell’esperienza fondante della vita cristiana: l’incontro con l’amore di Dio che si rivela a noi in Gesù Cristo e l’azione trasformante dello Spirito Santo che ci assiste nel cammino della vita».
È proprio dal fatto di essere fratelli che deriva «il profondo legame che già ci unisce, malgrado le nostre differenze». Non solo, il fatto di essere fratelli ci insegna anche che «l’unità che è frutto dello Spirito Santo non significa uniformità. – ha aggiunto Bergoglio – I fratelli infatti sono accomunati da una stessa origine ma non sono identici tra di loro».
Tutto questo, ha precisato il Santo Padre, non lo diciamo noi solamente ma è ben chiaro nel Vangelo stesso «dove, pur essendo chiamati fratelli tutti coloro che condividevano la stessa fede in Gesù Cristo, si intuisce che non tutte le comunità cristiane, di cui essi erano parte, avevano lo stesso stile, né un’identica organizzazione interna».
«Purtroppo, è successo e continua ad accadere che i fratelli non accettino la loro diversità e finiscano per farsi la guerra l’uno contro l’altro». Tuttavia, l’invito che il Papa ha rivolto ai cattolici e ai valdesi è stato quello di non lasciarsi fermare dalle differenze antropologiche ed etiche, ma di continuare a camminare assieme nel «servizio all’umanità che soffre, ai poveri, agli ammalati, ai migranti».
Prego per le buone intenzioni di Papa Francesco.
… vera e’ l’Umanità che soffre , ma tenace è L’Anima che la sostiene di gioia pur se cuore duole e fa’ sì che nessuno resti fuori dalla porta della CASA MADRE…senza che Gesu non Le sia andato incontro con la chiave …e fattaLa entrare non trovi letto e cuscino …per posarvi le ali, stanca del TRANSITO che con la mente e il cuore alla META di Dio giunti, …braccia d’Amore … han preso a cullarla, e nel sonno eterno di Maria, dolce…profumata del suo oro incenso l’hanno risvegliata …!!!! a Pola
DIO TI BENEDICA SANTO PADRE FRANCESCO, io credo che prima di chiedere scusa ai fratelli e sorelle a cui noi cristiani abbiamo fatto del male, dobbiamo chiedere scusa a DIO per averlo cosi mal rappresentato. Purtroppo la diversita’, tutti gli umani, la storia ce lo insegna, non le abbiamo rispettate;!!! per IGNORANZA, la paura che noi stavamo facendo male, la pigrizia, NON sforzarsi per cambiare, ignavia, cosi sto’ bene fin che dura…Il risultato e’ sotto gli occhi di tutti ma’, “QUASI” tutti aspettano che un’altro agisca, aspettando, aspettando? che lo faccia un’altro, per questo le cose non cambiano, non migliorano, SI ASPETTA CHE LO FACCIA UN’ALTRO.Io credo che ci puo’ aiutare solo il tornare a DIO contriti e pentiti riconoscendoci bisognosi del SUO aiuto. Questo non e’ bigottismo, ma’ visione della realta’, sono serviti i mezzi umani a farci crescere? evolverci dalla nostra mediocrita’? o piuttosto stiamo affondando nella melma della droga, alcol,sesso senza regole che danno solo una MOMENTANEA illusione di essere forti, padroni del mondo non essendo padroni neanche di se stessi, della LIBERTA’ vera e profonda, dono di DIO, liberta’ di decidere di vivere senza invidia, gelosia, disonesta’, deciderlo in ogni occasione che vivo,e’ un’allenamento che porta a quella liberta’, allora sono in grado di vedere, apprezzare la diversita’ del fratello e sorella, se ancora non sono in grado di capirla bene, perlomeno RISPETTARLA. Questo e’ possibile solo conoscendo e vivendo il VANGELO. Grazie. Ivana BARBONETTI.
1 Te doy gracias, Señor, de todo corazón;
delante de los ángeles tañeré para ti,
2 me postraré hacia tu santuario,
daré gracias a tu nombre:
Por tu misericordia y tu lealtad,
porque tu promesa supera a tu fama;
3 cuando te invoqué, me escuchaste,
acreciste el valor en mi alma.
4 Que te den gracias, Señor, los reyes de la tierra,
al escuchar el oráculo de tu boca;
5 canten los caminos del Señor,
porque la gloria del Señor es grande.
6 El Señor es sublime, se fija en el humilde,
y de lejos conoce al soberbio.
7 Cuando camino entre peligros,
me conservas la vida;
extiendes tu brazo contra la ira de mi enemigo,
y tu derecha me salva.
8 El Señor completará sus favores conmigo:
Señor, tu misericordia es eterna,
no abandones la obra de tus manos.
Che il Signore benedica e protegga sempre Papa Francesco affinchè la sua opera per condurre tutta l’umanità sotto un solo Dio pur restando “diversi”e sostenersi l’un l’altro invece di combattersi abbia la possibilità di realizzarsi, lo merita questo risultato per il grande coraggio e l’umiltà che dimostra in ogni situazione. Grazie Papa Francesco, GRAZIE!
Anna Maria
Essere uniti ! quanto bisogno c’è oggi a partire dalla famiglia, agli ambienti di lavoro, alle piccole e grandi comunità allargandoci sempre di più verso gli esseri umani nel mondo. Uniti nelle differenze, è questo il miracolo che dobbiamo apprendere nell’anima e nei modi, per imparare ad accettare le diversità per costruire insieme il bene comune. E si può fare aprendo il cuore a Gesù, affidandoci allo Spirito Santo, rendendo fertile il nostro modo di vivere con gli altri senza mai pensare di ‘sapere’, di possedere e di difendere la propria verità che è solo relativa. E’ consolatoria questa volontà di costruire insieme, di far del bene insieme con la Chiesa Valdese.
la tolleranza e la capacità di mettere da parte l’antagonismo, il rendersi aperti agli altri, sono i baluardi per la convivenza pacifica. Papa Francesco sa riconoscere gli errori e sta tentando di rimuovere tutti gli ostacoli ostativi a tal fine, con coraggio e determinazione.sono contenta di questi passi che sta facendo, con trasparenza. Tutto bene se tutti i convenuti partecipanti al dialogo sono realmente in buona fede: può venirne solo il bene per le masse e per i diseredati, condotti, uniti, dal buon pastore.
speriamo che salvini va al potere cosi butta fuori dall’italia tutti sti negri abusivi spacciatori di droga ti ho scritto una lettera x il mio bambino sequestrato a roma dai servizi sociali da 4 anni ma tu ai interessi solo a salvare i bambini extracomunitari e allora arrivederci papa francesco statti buono
Carlo, 2000 anni fa’, GESU’ venne su questa terra per insegnarci l’amore verso tutto e tutti. Io sono una bianca, vedendo cosa i “bianchi” hanno fatto ai “neri, indiani d’America”, (e’ storia) agli stessi bianchi ma di religione diversa; i Romani ebrei: Mi sono vergognata di essere una bianca. Prima di parlare e accusare prendiamo la buona abitudine di informarci con i canali giusti, no i pettegolezzi dal barbiere o il bar, sono di parte e fuorvianti. DIO abbia misericordia di noi e ci benedica. Ivana Barbonetti.