Papa Francesco, durante l’omelia di oggi in Casa Santa Marta, ha messo in guardia i fedeli dal rischio, sempre presente, di oscurare la luce della fede che abbiamo ricevuto nel Battesimo con comportamenti che non sono cristiani: fare il bene, per il cristiano, non è un imperativo che può essere rimandato a domani, ha spiegato il Santo Padre, poiché “il bene non tollera il frigo”.
Prendendo spunto dalla Lettura del Vangelo del giorno (Lc 8,16-18), Bergoglio ha rimarcato come uno dei compiti più importanti che vengono affidati al cristiano, fin dal Battesimo, è quello di custodire la luce della Fede. Tuttavia custodire non significa metterla sotto chiave, al riparo, ma tenerla in alto, affinché illumini il cammino e indichi la strada del bene.
La mondanità, però, insidia questo compito con la tentazione del rimandare a domani: invece, il cristiano non deve “mai rimandare: il bene” – ha spiegato il Papa – “il bene non tollera il frigo: il bene è oggi, e se tu non lo fai oggi, domani non ci sarà“.
Il primo avvertimento che possiamo trarre, dunque, dalla lettura del Vangelo di oggi è quello di “Non nascondere il bene per domani“, poiché, ha spiegato il Vescovo di Roma, “questo ‘va, ripassa, te lo darò domani’ copre fortemente la luce; anche è un’ingiustizia.“
Un secondo avvertimento, ha detto Bergoglio, è “non tramare il male contro il tuo prossimo mentre egli dimora fiducioso presso di te“. Pensiamo, ha detto il Papa, “quante volte la gente ha fiducia in una persona o in un’altra e questo trama il male per distruggerlo, per sporcarlo, per farlo venire a meno …“. Questo atteggiamento non è cristiano, “è il piccolo pezzetto di mafia che tutti noi abbiamo alla mano; quello che si approfitta della fiducia del prossimo per tramare il male“, e chi fa questo “è un mafioso!“
Un terzo consiglio “per non coprire la luce: ‘Non invidiare l’uomo violento e non irritarti per tutti i suoi successi, perché il Signore ha in orrore il perverso, mentre la sua amicizia – del Signore – è per i giusti’. – ha proseguito Bergoglio – E tante volte noi, alcuni, abbiamo gelosie, invidie per quelli che hanno cose, che hanno successo, o che sono violenti … ma ripassiamo un po’ la storia dei violenti, dei potenti … Mah, è tanto semplice: gli stessi vermi che mangeranno noi, mangiano loro; gli stessi! Alla fine saremo tutti uguali. Invidiare, ah! il potere, avere gelosie … questo copre la luce”.
Ci farà bene oggi, dunque, meditare su tutto ciò e chiedere allo “Spirito Santo, che tutti noi abbiamo ricevuto nel Battesimo, che ci aiuti a non cadere in queste abitudini brutte che coprono la luce, e ci aiuti a portare avanti la luce ricevuta gratuitamente, quella luce di Dio che fa tanto bene: la luce dell’amicizia, la luce della mitezza, la luce della fede, la luce della speranza, la luce della pazienza, la luce della bontà“.
Parole giuse.
Se però gli altri ti fanno male……..
devi rimandare il bene …giocoforza …
allora fai anche tu del male!
Gabriele 111
Santo Padre il successo dei potenti mi fa molta rabbia, perché è costruito sulla violenza verso i poveri gli umili i cristiani e tutti coloro che come me fanno parte della cultura dello scarto. Nelle vittorie dei potenti ci vedo delle dimostrazioni di forza e di invincibilità come se credessero veramente di essere invibili ma invece siamo noi che ci crediamo. Le vittorie dei potenti mi fanno stare male perché sono pensate per dare un pessimo esempio. Non ho mai amato la mondanità e ho sempre creduto in Dio da bambino. Prego tutte le mattine e mi sento un po’ come Sant’Antonio abate. Il nemico attacca tutti i giorni ma lo colpiscono di spada e retrocede un metro alla volta. Però vedo che le azioni cattive malcelano una richiesta di aiuto che non è mai dichiarata come le persone mi torturassero con le cattive e con le buone intenzioni che portano ad una tranquillità maggiore. Ho un buon lavoro e guadagno bene, ma non sono il giovane ricco. Il Signore mi fa la Grazia prima che glielo chiedo. Gli voglio bene. È l’unico che non mi ha mai tradito.