Papa Francesco ha focalizzato l’omelia della Santa Messa di oggi sulla “preghiera di lode, la preghiera di gioia, la preghiera che ci dà l’allegria della vita cristiana“. È questa una preghiera tante volte dimenticata dal cristiano, non solo perché poco riconoscente verso Dio, ma, come succedeva per i dottori della legge ai tempi di Gesù, perché incapaci di aprirsi alla dimensione di dono che viene dall’amore di Gesù.
Troviamo più facile avere paura dell’amore, infatti, che non accettare l’amore. E questo ci deve fare riflettere molto perché il cristiano è “schiavo” dell’amore. Dio stesso è amore e ha mandato suo Figlio per fare “del brutto un bello, dell’errore un vero, del cattivo un buono”.
È questa la nuova creazione che il Padre opera per mezzo del figlio, ma è anche il grande limite contro il quale Gesù si scontrò, e che ancora oggi scandalizza tanti cristiani che, in fondo, non riescono ad aprirsi completamente all’Amore. Trovano più facile rifugiarsi nei Comandamenti, rifugiarsi nel rispettare alla lettera il contenuto della Legge, anche quando così facendo vanno contro al suo spirito.
“Quando Gesù dice: ‘Il Padre sempre opera; anche io opero sempre’ i dottori della legge si scandalizzarono e volevano ucciderlo per questo. Perché? – ha detto Papa Francesco – Perché non sapevano ricevere le cose di Dio come dono! Soltanto come giustizia: ‘Questi sono i Comandamenti. Ma sono pochi, ne facciamo di più’. E invece di aprire il cuore al dono, si sono nascosti, hanno cercato rifugio nella rigidità dei Comandamenti, che loro avevano moltiplicato fino a 500 o più… Non sapevano ricevere il dono. E il dono soltanto si riceve con la libertà. E questi rigidi avevano paura della libertà che Dio ci dà; avevano paura dell’amore”.
Da qui l’importanza di Lodare Dio, come propone il Salmo 103, dicendo al “Padre: ‘Sei grande Signore! Ti voglio tanto bene, perché mi hai dato questo dono. Mi hai salvato, mi hai creato’. E questa è la preghiera di lode, la preghiera di gioia, la preghiera che ci dà l’allegria della vita cristiana. E non quella preghiera chiusa, triste della persona che mai sa ricevere un dono perché ha paura della libertà che sempre porta con sé un dono. Soltanto sa fare il dovere, ma il dovere chiuso. Schiavi del dovere, ma non dell’amore. Quando tu diventi schiavo dell’amore, sei libero! E’ una bella schiavitù quella! Ma questi non capivano quello”.
Ci farà bene, oggi, meditare su “come ricevo io la redenzione, il perdono che Dio mi ha dato, il farmi figlio con suo Figlio, con amore, con tenerezza, con libertà o mi nascondo nella rigidità dei Comandamenti chiusi, che sempre sempre sono più sicuri – fra virgolette – ma non ti danno gioia, perché non ti fanno libero. Ognuno di noi può domandarsi come vive queste due meraviglie, la meraviglia della creazione e l’ancora più meraviglia della ri-creazione. E che il Signore ci faccia capire questa cosa grande e ci faccia capire quello che Lui faceva prima di creare il mondo: amava! Ci faccia capire il suo amore verso di noi e noi possiamo dire – come abbiamo detto oggi – ‘Sei tanto grande Signore! Grazie, grazie!’. Andiamo avanti così”.
Amo il S. Padre e mi ssforzo di capire cio che Egli dice.
Buenas Tardes,
Creo : Dios se hizo así mismo. Al igual que nosotros en semejanza suya nos hacemos así mismos. La Biblia dice un principio de fuerza, o energía. Dios es la energía pura y no diluida , creadora, que se multiplica en Todo, desde dentro de su unidad como único creador del Todo. Es una mente superior que de forma intangible transmite realidades espirituales desde los Cielos.
Padre, queda muy poquito para que mi nieta llegue a este mundo :
Se va llamar NOA, mi nieto se llama Neizan y su hermana se llamará Noa. Iba a ser una piscis pues su madre cumplía para marzo, pero está ya casi. Y será Acuario. Que emoción. Y mientras que llega aquí estoy estudiando la iconografía cristiana. Sólo le pido a Dios que venga sana, ayer le hicieron una fiesta y aún no ha llegado. Ser abuela es una de las experiencias más gratificantes para el espíritu que existen en la vida.
Gracias Dios. Gracias.
Io credo che non si riconosce il “dono”, arrogantemente si ritiene dovuto, non si dice neanche grazie tra noi umani. Come abbiamo ridotto i rapporti umani, il creato e’ perché ci si sentiva “padroni”, poco intelligenti nell’usare, non rispettare ,cosi si e’ distrutto, e questo lo stiamo pagando tutti. Grazie Santo Padre dei TUOI incoraggiamenti a capire e riprendere la rotta giusta per “veleggiare” in liberta’ verso una meta che ci dona la vera vita.