Tema centrale dell’Udienza è la preghiera in comunione con Maria; nella giornata che precede l’Annunciazione si ricorda dunque l’importanza della madre del Figlio di Dio, senza mai dimenticare però che è Cristo l’unico mediatore.
“ È il Mediatore per eccellenza, è il Mediatore. Ogni preghiera che eleviamo a Dio è per Cristo, con Cristo e in Cristo e si realizza grazie alla sua intercessione. Lo Spirito Santo estende la mediazione di Cristo ad ogni tempo e ogni luogo: non c’è altro nome nel quale possiamo essere salvati– ricorda il Pontefice, e aggiunge “ dall’unica mediazione di Cristo prendono senso e valore gli altri riferimenti che il cristiano trova per la sua preghiera e la sua devozione, primo tra tutti quello alla Vergine Maria, la Madre di Gesù. ”
Ed ecco che tutto acquista un senso: “ Nell’iconografia cristiana la sua presenza è ovunque, a volte anche in grande risalto, ma sempre in relazione al Figlio e in funzione di Lui. Le sue mani, i suoi occhi, il suo atteggiamento sono un “catechismo” vivente e sempre segnalano il cardine, il centro: Gesù. ”
Maria dunque mai protagonista eppure così importante tanto che “ a un certo punto, nei Vangeli, ella sembra quasi scomparire; ma ritorna nei momenti cruciali. ”
Siamo stati affidati a lei da Gesù ma “ come Madre, non come dea, non come corredentrice: come Madre […] stiamo attenti: le cose belle che la Chiesa e i Santi dicono di Maria nulla tolgono all’unicità redentrice di Cristo. Lui è l’unico Redentore. Sono espressioni d’amore come un figlio alla mamma. ”
“ E così -prosegue il Santo Padre- abbiamo cominciato a pregarla con alcune espressioni a lei dirette, presenti nei Vangeli: piena di grazia, benedetta fra le donne- e – dopo la lode aggiungiamo la supplica: chiediamo alla Madre di pregare per noi peccatori, perché interceda con la sua tenerezza. ”
Ma, ricorda infine “ le preghiere rivolte a lei non sono vane.[…] Le ascolta come Madre. ”
Il senso della vita sta nel mistero della fede.