Nell’omelia del Papa Francesco ci ha spiegato come Gesù Cristo non ci abbia salvato con una idea, con un qualcosa di teorico o intellettuale ma la salvezza di Cristo sia reale. Continua nell’omelia del 15 giugno questo suo insegnamento. Difatti molti di noi si saranno detti: tutto bello, ma come Cristo mi salva realmente nel mio vivere quotidiano?
Ebbene ci dice Papa Francesco che “Dio, in Cristo, ha preso i nostri peccati e Lui si è fatto peccato per noi.”
Bene diremo noi: ma ancora non si spiega come nel quotidiano Dio intervenga , salvandoci.
Nuovamente, Papa Francesco ci aiuta spiegandoci che “quando noi andiamo a confessarci, per esempio, non è che diciamo il peccato e Dio ci perdona. No, non è quello! Noi troviamo Gesù Cristo e gli diciamo: ‘Questo è tuo e io ti faccio peccato un’altra volta’. E a Lui piace quello, perché è stata la sua missione: farsi peccato per noi, per liberare a noi”.”
Ecco la salvezza di Gesù Cristo, ci libera dai nostri peccati perché Egli stesso si fa peccato. Dio prende il nostro peccato e ci libera. Ma lo fa con gioia perché é la sua missione quella di liberarci dal peccato, quella di farsi nostro peccato nel sacramento della confessione.
E’ nella confessione che incontriamo personalmente Cristo, é nella riconciliazione con Lui che Egli stesso si fa portatore nel nostro peccato, lasciandoci liberi. Questo é l’intervento concreto e reale di Gesù Cristo nella nostra quotidianità.
E questo é “quello che il Signore vuole da noi; è proprio l’annunzio di questa riconciliazione, che è il nucleo proprio del suo messaggio”. Un messaggio che é sì un messaggio di pace, ma di una “pace inquieta”, di una pace operosa. Difatti ci ricorda Papa Francesco che “la vita cristiana non è una terapia terminale: stare in pace fino al Cielo… No, la vita cristiana è sulla strada, nella vita,”
E’ vero, Cristi e salvezza