All’Angelus Francesco parla del Vangelo della Liturgia di questa Domenica, il viaggio di Gesù verso Gerusalemme. «Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme»
Il viaggio verso la città santa è una decisione importante e Gesù è sicuro di andare verso rifiuto e morte, così anche il cristiano deve essere deciso in ogni sua scelta spiega il Santo Padre: Così Gesù va con passo deciso verso Gerusalemme. È la stessa decisione che noi dobbiamo prendere, se vogliamo essere discepoli di Gesù.
Durante il cammino gli apostoli Giacomo e Giovanni appresa la metà, reagirono con sdegno, suggerendo a Gesù un azione di vendetta come un fuoco dal cielo. Ma Gesù rimproverando gli apostoli spiega loro che: Il “fuoco” che Lui è venuto a portare sulla terra è un altro, (cfr Lc 12,49) è l’Amore misericordioso del Padre.
Giacomo e Giovanni invece si lasciano prendere dall’ira e questo capita anche a noi quando pur facendo del bene troviamo una porta chiusa. Gesù invece percorre un’altra via quella di andare avanti… facendo una scelta di grande forza interiore. Spiega il pontefice e rivolgendoci a noi ci precisa che quando troviamo delle chiusure, dobbiamo volgerci a fare il bene altrove senza recriminazioni.
Infine Bergoglio ci pone una domanda: Davanti alle contrarietà, alle incomprensioni, ci rivolgiamo al Signore, gli chiediamo la sua fermezza nel fare il bene? Oppure cerchiamo conferme negli applausi, finendo per essere aspri e rancorosi quando non li sentiamo? No, non va. Dobbiamo fare il bene per il servizio e non cercare gli applausi. Dobbiamo mettere da parte il l’orgoglio, la debolezza, la suscettibilità e l’impazienza e andare avanti in silenzio, conclude Francesco